Regia di Michael Dougherty vedi scheda film
La prima cosa da dire, per chi volesse apprestarsi a vedere il film, è che NON stiamo parlando un horror. O almeno, non un horror "adulto", che un amante del genere al di sopra dei dodici anni potrebbe trovare pauroso. "Krampus" è piuttosto un fantasy con elementi dark, o ancora meglio una fiaba nera che guarda agli esempi originari del genere: magari provvista di morale, ma senza consolazione. Pervasa da elementi grotteschi e macabri, e mai conciliante. Nel film di Michale Dougherty, assistiamo alla messa in scena di un "anti-Natale" che ripropone tutti gli elementi della festività, ma soprattutto quelli che i tempi hanno reso posticci, zuccherosi, artificiosi, politically correct, e tutti gli elementi di chiara derivazione pagana ri-assimilati con valenze diverse nella creazione ex novo di una festività di (non) origine cristiana, assemblati insieme in uno spettacolo di distruzione: deliranti orsetti biscotto che maneggiano sparachiodi, giochi regalo che si trasformano in incubi, musichette d'atmosfera che mutano in motivetti inquietanti, folletti con mascheroni grotteschi(sia ringraziato il cielo per un uso non smodato della grafica computerizzata) e un babbo natale cornuto dai piedi caprini e una lingua viscida che tiene nel sacco anima come doni...
E' a Joe Dante che viene di pensare, coi suoi horror dagli elementi fantasy e avventurosi, critici e cattivi, ironici e a tratti grotteschi. Solo che Michael Dougherty non possiede il genio del regista di "Gremlins", e per quanto la sua abbuffata di distruzione, deliri natalizi deturpati e critica evidente sia gradevolissima, e il regista abbia azzeccato il poco conciliante finale, "Krampus" rimane un po' troppo corretto e non sufficientemente dissacrante per diventare un cult.
Tuttavia, per me, assolutamente godibile, divertente, e maligno a sufficienza.
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