Regia di Ben Stiller vedi scheda film
Sequel a scoppio ritardato sbagliato tanto nella genesi quanto nella realizzazione. Stiller ha qui messo insieme una collezione da guinness dei record di cameo di gente famosa, ma il film risulta semplicemente spento e per nulla divertente.
Se nel realizzare un remake il buon senso inviterebbe ad aspettare che siano passati almeno 25-30 anni dall'originale, nel caso dei sequels vale esattamente il principio opposto: mai aspettare più di 3-4 anni dall'uscita nei cinema del film matrice. Ci sono eccezioni alla regola certo, il recente, stupendo “Blade Runner 2049” ne è una, ma nove volte su dieci andare a riprendere un soggetto risalente a così tanti anni prima è sinonimo di fallimento sia finanziario (e in questo persino BR49 è caduto vittima della regola) sia artistico. Ora, cosa possa aver spinto il buon Ben Stiller a dare un seguito, dopo ben quindici anni, alle avventure di Derek Zoolander resta per me davvero difficile da comprendere. Ancor più, cosa evidente a visione ultimata di questo obbrobrio di sequel, se le idee su cui contava erano tanto modeste. Il primo film, pur non essendo un capolavoro di comicità, era fresco, a tratti graffiante e più in generale certamente divertente; questo è una sorta di massa informe di satira spuntata condita da gags in stile “Scary Movie”/”Epic Movie”/ecc., il tutto cosparso poi da una generosa spolverata di cameo di personaggi famosi (non necessariamente attori), che per elencarli tutti servirebbe qui una pagina intera. Personalmente ho riso in una sola occasione, nella scena in cui, verso il finale del film, Derek lancia il coltello a Hansel finendo però con l'accoltellarlo. Davvero un sequel sbagliato tanto nella genesi quanto nella realizzazione che ha meritato appieno la nomination ai Raspberries Awards dello scorso anno.
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