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Trama

Un vecchio contadino torna nella sua casa ma è del tutto alienato dalla sua famiglia e dal villaggio in cui è cresciuto. Tra i vasti campi di canna da zucchero, il pericolo incombe da tutti i lati e il progresso industriale sta portando profonde trasformazioni al mondo della povera campagna.

Note

I silenzi prolungati, l’estetica osservante e rigorosa, i volti segnati dalla vita e questa coltre d’immobilismo costituiscono l’ossatura di un’opera rurale dove si cerca Béla Tarr, ma si trova solo la maniera. Non manca sicuramente a César Augusto Acevedo uno sguardo calibrato e convinto e qualche momento ispirato, specie nel ritratto delle tensioni domestiche, ma il suo film è incapace di affrancarsi dagli stereotipi più pedanti del cinema autoriale e terzomondista.

Trailer

Commenti (2) vedi tutti

  • La morte di un uomo sta per approssimarsi senza scampo. Quella della terra già è avvenuta da tempo sotto i colpi dell'incivile incuria del mondo. Le coltivazioni di canna da zucchero bruciano senza sosta. E con loro, la regia di Acevedo fa ardere un intero sistema di valori sacrificati in nome di una lenta liturgia della vita. Unica e ineludibile.

    commento di Peppe Comune
  • La cronaca di una morte annunciata che contrappone e divide una famiglia di poveri raccoglitori di canna da zucchero. Gran stile registico, rigoroso e formale, per una film che riesce a celebrare una drammatica epopea di un sacrificio orgoglioso ed ineluttabile.

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La recensione più votata è positiva

pazuzu di pazuzu
8 stelle

Un uomo percorre a piedi un ampio rettilineo sterrato. Ripreso in campo lungo, lo si vede prima defilarsi e poi letteralmente sparire dietro la nuvola di polvere generata dallo sfrecciare di un camion. È passato sì e no un minuto dall'inizio, e già il regista César Augusto Acevedo ha giustificato il titolo del proprio lungometraggio d'esordio e dato un saggio di… leggi tutto

4 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle negative

FilmTv Rivista di FilmTv Rivista
4 stelle

I quattro minuti che aprono Un mondo fragile sono un manifesto d’intenti, un bignami di un esordio da festival. Esaminiamoli. In uno scenario desolante della Colombia più arretrata, un anziano contadino entra in campo attraverso un lungo pianosequenza. Lo vediamo avvicinarsi sempre più nitidamente alla distesa di canne da zucchero, unico elemento dominante dello scenario. Improvvisamente una… leggi tutto

1 recensioni negative

2016
2016

Recensione

alan smithee di alan smithee
7 stelle

FESTIVAL DI CANNES 2015 - SEMAINE DE LA CRITIQUE - CAMERA D'OR In un mondo dove non esiste orizzonte alcuno, perché tutto attorno è cinto da piantagioni di canna da zucchero che impediscono all'occhio di spaziare, e da una nube minacciosa dovuta alla polvere solevata da grossi camion che attraversano le infinite strade rettilinee e sterrate, ma soprattutto dalla cenere che…

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Utile per 3 utenti
2015
2015
Nel mese di settembre questo film ha ricevuto 3 voti
vedi tutti

Recensione

nickoftime di nickoftime
7 stelle

Nel corso degli anni una parte di cinema proveniente dai paesi più disagiati ha contribuito ad alleviare il senso di colpa di quella parte del mondo che, attraverso l’empatia provocata dalla visione dell’altrui sofferenza, ha trovato il modo per sublimare gli eccessi di benessere presenti nella propria condizione. Il risultato è stato quello di un appiattimento generale…

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Recensione
Utile per 2 utenti

Recensione

miss brown di miss brown
7 stelle

Valle del Cauca, Colombia, oggi. 17 anni fa Alfonso, per qualche conflitto che non conosciamo, se ne andò di casa, lasciando la moglie Alicia e il figlio adolescente Gerardo. Dopo anni di astioso silenzio, ora è stato richiamato e sta tornando dalla famiglia. Sceso dalla corriera sulla strada principale non riconosce i luoghi dove era vissuto: non c'è più traccia…

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FilmTv Rivista di FilmTv Rivista
4 stelle

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Uscito nelle sale italiane il 21 settembre 2015
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pazuzu di pazuzu
8 stelle

Un uomo percorre a piedi un ampio rettilineo sterrato. Ripreso in campo lungo, lo si vede prima defilarsi e poi letteralmente sparire dietro la nuvola di polvere generata dallo sfrecciare di un camion. È passato sì e no un minuto dall'inizio, e già il regista César Augusto Acevedo ha giustificato il titolo del proprio lungometraggio d'esordio e dato un saggio di…

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