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Il Vangelo secondo Matteo

Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film

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La recensione su Il Vangelo secondo Matteo

di Gangs 87
6 stelle

Pasolini e la religione. Per quanto assurdo possa sembrare, il connubio tra il regista e il culto determinato da contenuti di fede, è in realtà molto più potente di ciò che si crede. L’iconoclastia legata alla religione cattolica, attraverso la messa in scena di croci (il crocifisso è un elemento presente a più riprese e attraverso varie forme, in Accattone) o di scene che ricordano quadri dall’aspetto religioso (vedere le ultime scene di Mamma Roma per credere) o piuttosto la volontà di raccontare parte della passione di Cristo, attraverso la sceneggiatura di un intero episodio, La ricotta, di una pellicola (Ro.Go.Pa.G), lascia intendere che Pasolini avesse il desiderio intrinseco di realizzare un’opera che fosse una sorta di omaggio al rapporto che lega l’uomo a ciò che egli ritiene sacro o divino.

 

La riproduzione fedele del Vangelo di Matteo per mano di Pasolini, a dispetto delle polemiche e delle accuse di vilipendio alla religione che all’epoca si tirò addosso, è la costruzione perfetta e rispettosa degli eventi raccontanti nello scritto religioso. Attraverso l’utilizzo di attori del luogo vestiti solo di semplici tuniche e di veli scuri che cingono i volti risaltandone i tratti, gli occhi, celandone i capelli, rendendo i personaggi icone prima ancora di diventarlo davvero, Pasolini mette in scena una pellicola suggestiva nella sua semplicità.

 

Girato nel sud Italia, principalmente nella città di Matera, simile nelle forme e nella nudità alla Gerusalemme dell’epoca (l’iniziale idea di girare il film in Israele venne scartata da Pasolini a causa della mutata struttura, dell’eccessiva modernizzazione del luogo) ma anche in Puglia, in Calabria e finanche in Sicilia, dove vengono ambientate le tentazione nel deserto, il film si basa su una sceneggiatura semplice, sfrutta le inquadrature ravvicinate sui volti seri e poi sorridenti per esprimere le emozioni e si predispone di portare Gesù agli uomini attraverso di loro.

 

Privata del mistero della fede, la pellicola di Pasolini è un racconto religioso composto che si distingue da ogni film di genere dei cugini d’oltreoceano e non, perché ne esclude la pomposità e ne riduce al minimo l’attrazione, limitandosi a mettere in scena una visione composta e semplice di ciò che leggiamo nel Vangelo in questione.

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