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Vacanze romane

Regia di William Wyler vedi scheda film

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La recensione su Vacanze romane

di Antisistema
7 stelle

Credo che Vacanze Romane di Wyler sia uno di quei 6-7 titoli del cinema americano pre anni 70' che penso tutti almeno lo conoscano per sentito dire. Mia nonna con questo film si appassiono' all'attrice cosi tanto da attendere ogni suo film successivo (e poi c'era Peck che conquistava tutte le giovani fanciulle con il suo fascino), mentre mio nonno molto più esperto di cinema non c'ha mai trovato nulla di che nel film ed in tanti film dell'attrice che m'ha detto di aver visto solo perché costretto dalla sua consorte... beh gli oneri del matrimonio.

In effetti c'è da dire che è un film un po' invecchiato e che risente del tempo, concordo in parte con i critici come Morandini e Mereghetti, che gli assegnano però un voto troppo basso di sole 2.5 stelline ( mentre la critica e il pubblico americano praticamente stravede per esso... che Roma c'entri qualcosa?). Non sono però né così severo come loro e mio nonno (per me è un buon film e una buona commedia) e né concordo sulle specifiche critiche... il film non difetta come dicono loro per via della rappresentazione cartolinesca di Roma come sostengono (negli anni 50' il centro di Roma era così), anche perché una principessa che non è mai stata a Roma dove la portereste? Nelle zone turistiche o nei quartieri malfamati? Evidentemente Morandini e Mereghetti da bravi alternativi se visitassero una città come Parigi per la prima volta, andrebbero nelle Banlieue e non al Louvre o alla Tour Effeil... mi sembra ovvio! E' così che si fà colpo di sicuro su una ragazza! 


La trama é molto esile; una principessa di un imprecisato stato europeo stufa degli impegni di corte, si da alla fuga ma a causa di un sonnifero datole in precedenza per calmarla da un esaurimento nervoso, s'addormenta e viene trovata da una giornalista americano che portandola a casa sua, la riconosce e pensa di farci uno scoop sopra e così poter ritornare negli USA. In sostanza una storia di Cenerentola al contrario. 

 

Vediamo vari posti turistici di Roma (anche inconsueti, come il muro delle lapidi per voto di grazia ricevuta che la stessa Principessa definirà "commovente". Si vede che qua gli sceneggiatori italiano come Susi Cecchi d'Amico hanno integrato il copione e c'hanno messo lo zampino). gli italiani sono macchiette ma simpatici e semplici (comunque vediamo scene al mercato cosa che molti film ambientati a Roma non fanno. Lo stereotipo non era ancora stantio), una bella coppia di protagonisti con un balzante quanto divertente Gregory Peck (finalmente un partner giovane), un pò budellone certo, ma che anche nella commedia dimostra di saperci fare, mentre come co-protagonista abbiamo al debutto una graziosa Audrey Hepburn che con la sua recitazione fresca e anti-Hollywodiana per il periodo, conferisce un'aria briosa al film... non si stenta a credere che viva molte cose per la prima volta. Avrei dato l'oscar all'ottima Deborah Kerr quell'anno, se non altro perché non ne vinse mai uno nonostante le sei nomination, ma comunque non è che ci ritroviamo innanzi ad un furto, solo che questa interpretazione da parte della Hepburn é praticamente inferiore a tutte le sue successive... già in Sabrina é tipo 100 volte meglio in tutto (credo che abbia vinto perché il film ai Golden Globe lo misero nella categoria film drammatici... se lo mettevano in commedie era out dalle speranze di vittoria; evidentemente per gli americani la commedia deve finire bene in tutti i sensi per essere tale). Da segnalare il ruolo di Eddie Albert come prototipo del paparazzo Felliniano... chissà se il maestro ne ha tratto ispirazione per la Dolce Vita.
Il finale però mi ha spiazzato ed è un tocco di classe che sancisce la maturazione dei nostri due protagonisti e non me lo sarei aspettato da un film commedia dell'epoca (ma anche odierne)... un finale anti-Capriano... quasi da New Hollywood si direbbe; eppure poco tenuto conto dalla critica quando deve valutare il film in questione.


Che c'è da dire ulteriormente su Vacanze Romane? Penso ben poco; è un titolo che è più nella memoria del pubblico (una volta tanto consacra all'immortalità un buon film), che nella storia del cinema (la critica europea fù abbastanza contenuta nei giudizi criticando Wyler per un film che nulla aveva a che fare con la sua filmografia e lodarono la sola interpretazione della Hepburn come volto nuovo della Paramount); ma che all'epoca ottenne una marea di nomination e solo il film Da qui all'Eternita di Zinnermann riuscì a frenare una probabile vittoria nelle categorie importanti che sarebbe stata a-posteriori esageratissima. In sostanza una buona commedia d'altri tempi girata tutta in esterni a Roma (pratica inconsueta anche oggi), due leggende del grande schermo di cui una al debutto e avente 2-3 scene cult (vespa in primis oramai stracitata ovunque o la principessa che prende a chitarre in testa gli scagnozzi inviati a prenderla e parodiata-citata tante volte come in film tipo Ritorno al futuro parte III o Paprika) che lo renderanno immortale per sempre e su cui ancora oggi a Roma ci campano sopra.

 

Gregory Peck, Eddie Albert, Audrey Hepburn

Vacanze romane (1953): Gregory Peck, Eddie Albert, Audrey Hepburn

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