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The Final Girls

Regia di Todd Strauss-Schulson vedi scheda film

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La recensione su The Final Girls

di undying
5 stelle

Commedia fedele, quindi non parodistica, di un certo tipo di horror -lo slasher- che fa riferimento all'inevitabile confronto finale tra la superstite (final girl appunto) e un killer sadico e sanguinario (non sempre umano).

 

In omaggio ad una interprete, prematuramente scomparsa in un incidente d'auto, viene organizzata la proiezione  di Camp bloodbath 1 e 2, due pellicole horror realizzate negli Anni '80. Invitata d'onore è la giovane figlia Max (Taissa Farmiga). Improvvisamente nel cinema divampa in incendio: Max e i suoi amici si ritrovano misteriosamente all'interno del film, rivivendo minuto per minuto gli avvenimenti della pellicola...

 

Taissa Farmiga, Nina Dobrev, Thomas Middleditch

The Final Girls (2015): Taissa Farmiga, Nina Dobrev, Thomas Middleditch

 

Operazioni di questo tipo sono pericolose, nel senso che qui si omaggia con certa cura l'horror del decennio 1980 ma lo si fa in maniera latente al genere trattato, piuttosto limitrofo alla commedia. Che il referente sia il Jason  (qui Billy) di Venerdì 13 lo si capisce non solo per la stazza e il look dell'enorme assassino mascherato, ma pure dal suo modo di atteggiarsi, dall'uso del machete e dal sottofondo sonoro che richiama lo storico motivo di Harry Manfredini (Kill mama kill).

 

Malin Akerman, Taissa Farmiga

The Final Girls (2015): Malin Akerman, Taissa Farmiga

 

Certe acute osservazioni, tipo l'essere destinati a morte certa se si fa sesso in un horror degli Anni '80, accompagnate dal buon cast e da una regia assolutamente vivace ed innovativa (basti citare il movimento rotatorio con i protagonisti che partono pensando di allontanarsi a destra e ricompaiono a sinistra) nonché la trovata di inserire must musicali del tempo (sublime il brano Bette Davis Eyes) gli hanno valso varie selezioni  (nonché un riconoscimento) a diversi Festival del cinema...

 

Nina Dobrev, Alia Shawkat

The Final Girls (2015): Nina Dobrev, Alia Shawkat

 

Il nodo centrale, con interferenza tra due realtà ovvero la nostra e la bidimensionale del film, si risolve in un cinema in una sequenza che molto deve al Demoni di Lamberto Bava, così come le iniziali estensioni e ritorsioni del tempo, con costanti ripetitive (il pullmino Wolkswagen che ogni 92 minuti ripercorre lo stesso tragitto ad esempio) evocano il clima di certi dimenticati (giustamente) horror televisivi italiani d'epoca tipo Il fantasma di Sodoma, Non avere paura della zia Marta o Una notte nel cimitero: ma in tal caso, ne siamo certi, il rimando è involontario anche se saprà dare un ulteriore sapore al film se visto dall'appassionato di questo cinema (molto) "minore".

 

scena

The Final Girls (2015): scena

 

In conclusione se lo si affronta come omaggio (critico anche) allo slasher dei tempi migliori The final girls sorprende piacevolmente. L'importante è non attendersi un horror o thriller perché il registro "narrativo" si assesta su tutt'altra direzione.

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