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Elvis & Nixon

Regia di Liza Johnson vedi scheda film

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La recensione su Elvis & Nixon

di zombi
7 stelle

se non fosse vero, la si potrebbe etichettare come una tipica AMERICANATA; invece nel 1970 elvis incontrò il presidente degli stati uniti, richard nixon, dopo avergli scritto una lunga lettera in cui in maniera un pò scolastica , confidava le sue preoccupazioni riguardo le sorti del proprio paese. elvis si sentiva minacciato particolarmente dalle droghe, dagli hippies, dai comunisti e dai beatles. l'incontro tra due personaggi self-made e che sembravano essere agli antipodi, invece sortì uno degli effetti più stranianti. nixon che aveva sempre provato un senso di inadeguatezza soprattutto verso i kennedy, e che KEVIN SPACEY ritrae in questo breve tv movie in maniera piuttosto simile soprattutto nel modo di sbracarsi con la giacca chiusa male e nel riferirsi ai suoi assistenti(creando dei gag irresistibile come quando chiede a COLIN HANKS se è una cazzo di pianta)in modi grezzi e senza orpelli, subito non volle incontrare un cantante, anche perchè l'incontro doveva essere incastrato tra altri due appuntamenti, sopprimendo così il suo sonnellino. elvis, con la parlata sommessa e oppresso dai controlli della moglie e del colonello/manager, in un periodo di super lavoro e già assuefatto a quelle che evidentemente lui non considerava droghe, quasi in un delirante sproloquio, voleva assolutamente avere un distintivo e lavorare sotto copertura per la CIA. 

un presidente conservatore continuamente criticato, che di lì a qualche anno sarà costretto a dimettersi per lo scandalo watergate, portandosi dietro per la vita il nomignolo di tricky dick e un cantante in una fase della propria carriera non proprio esaltante nonostante facesse il tutto esaurito in ogni concerto. un cantante a cui tutto poteva essere dovuto, magari con qualche promessa di una foto ricordo o di un autografo, in crisi d'identità, isolato in una casa tenuta che faceva a gara col presidente su chi aveva la casa più grande. 

anche da eventi come questi si può fare un resoconto sulla storia di un paese. il presidente degli stati uniti d'america e il cantante più conosciuto sul pianeta. l'amore per un paese vero o solo ostentato che garantisce l'opportunità a chiunque di diventare ciò che vorrebbe e il desiderio di limitare quelle stesse libertà in nome di una personale interpretazione del pericolo. le scene di THE KING stravaccato sul divano davanti a tre schermi televisivi sono piuttosto emblematiche e inquietante. ottime le interpretazioni, MICHAEL SHANNON dovendo essere ELVIS THE PELVIS vi si butta seppellendosi sotto i costumi di the king nel suo periodo finale, utilizzando una recitazione in sottrazione che comunque deve essere istrionica, dovendo trasformarsi in una sorta di sosia di elvis. KEVIN SPACEY che del gigionesimo è spesso uno dei massimi esponenti, qui lo utilizza per creare anche lui una sorta di sosia da parata da halloween, risultando però irresistibile e indimenticabile. non male colin hanks che da vita a colui che autorizzerà le intercettazioni che porteranno al watergate.

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