Espandi menu
cerca
Un uomo tranquillo

Regia di John Ford vedi scheda film

Recensioni

L'autore

deepsurfing

deepsurfing

Iscritto dal 30 settembre 2014 Vai al suo profilo
  • Seguaci 8
  • Post -
  • Recensioni 31
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Un uomo tranquillo

di deepsurfing
8 stelle

 

Sembra un'ingenua storia d'amore, ma è soprattutto una commedia su un'Irlanda idillica e idealizzata. Casting e personaggi sono perfetti; scenette e caratterizzazioni sono incastrate nel racconto in maniera mirabile; l'anima irlandese è messa in scena con affetto e bonaria ironia. Ogni dettaglio, ogni passaggio, sembra un tassello necessario per arrivare all'omerica scazzottata risolutrice, con contorno di scommesse, bevute e riconcilizaione di tutti.

Il ritorno a casa, in Irlanda, di Sean Thornton l'americano (John Waine), comporta la (ri)scoperta di una cultura e la necessità di integrarsi. Sean è ben disposto a farlo, con la forza tranquilla di un uomo forgiato alla durezza della vita (dagli altiforni e dal ring) e con degli obiettivi semplici: ricomprarsi la casa dei genitori e prendere moglie. Li trova subito, l'una e l'altra, ma il “viaggio dell'eroe”, per essere tale, deve passare per le canoniche prove: innanzitutto l'opposizione coriacea dell'antagonista, il fratello della futura sposa; poi la difficoltà di capire che la dote fa parte della dignità di una brava moglie irlandese; infine la difficoltà maggiore: accettare la prova di forza che fa parte della dignità di un bravo marito irlandese. Sono prove che riguardano la differenza culturale, ma rese più ardue da un nascosto trauma psicologico: l'Americano è un ex pugile che sul ring ha ammazzato un avversario.

A superare la prima prova lo aiutano il vecchio vetturino-sensale-ubriacone e il buon prete cattolico, con un simpatico inganno ai danni dell'ottuso e prepotente fratello. Per la seconda e la terza prova, Sean ascolta i consigli “pro-tradizioni” del pastore e rinuncia alla moderna idea del rapporto paritario tra uomo e donna, e alla sua promessa di non violenza. La trasformazione era dunque da “quiet man” americano a vero irlandese: amore romantico, non-violenza vanno bene, ma per tornare alle radici ci vuole una sana scazzottata e una bella sbronza da vero uomo, con la benedizione della chiesa cattolica, di quella anglicana e dei guardiani della tradizione. Simpatica vittoria della conservazione o dimostrazione di saggezza antropologica? Forse soltanto nostalgia per un piccolo mondo antico perduto e forse mai esistito, dove far riposare, almeno nella fantasia, le proprie radici (John Ford era uno dei 14 figli dell'immigrato irlandese Sean O'Feeney).

 

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati