Espandi menu
cerca
L'uomo che amava le donne

Regia di François Truffaut vedi scheda film

Recensioni

L'autore

OGM

OGM

Iscritto dal 7 maggio 2008 Vai al suo profilo
  • Seguaci 205
  • Post 123
  • Recensioni 3128
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su L'uomo che amava le donne

di OGM
8 stelle

La biografia del cavaleur (donnaiolo) Bertrand Morane, più che un catalogo di conquiste femminili, è un’antologia di piccole storie avvolte nello stesso affascinante, quanto fondamentale, interrogativo. Le avventure sentimentali di quest’uomo, incessantemente desideroso perché eternamente inquieto, sono tante diverse formulazioni di un’unica, inscindibile, coppia di perché:  perché l’amore nasce, e perché non dura.   La moltitudine degli esempi raccontati, anziché aiutare a fare chiarezza, rafforza l’enigmaticità della questione: un mistero dalle mille facce, che più viene indagato, più manifesta la sua smisurata complessità. L’individuo alle prese con l’amore è come il filosofo alle prese con la verità: entrambi sanno bene cosa cercano, ma non sanno mai quando la cosa è stata finalmente ritrovata. E così la loro impresa non ha alcun modo di giungere a una fine, poiché il dubbio accompagnerà per sempre ogni loro scelta, sia quella di ignorare e camminare oltre, sia quella di fermarsi per guardare meglio; sia quella di lasciare e andare via, sia quella di tenere in serbo e rimanere. D’altronde vivere, per François Truffaut, significa attraversare una vivace successione di situazioni provvisorie,  accumulando esperienze di concetti che non si riusciranno mai a capire. Questo intricato cammino non prevede vittoria, né sconfitta: dal labirinto si esce cento volte, ma senza aver mai concluso nulla. Così Antonie Doinel  e Bertrand Morane si porgono la mano: il primo insegue la stabilità, il secondo la fugge, eppure i loro percorsi sono sostanzialmente identici. Per entrambi, il discorso s’interrompe sempre prima della spiegazione finale: mano a mano che  la storia procede, la soluzione si allontana, anziché avvicinarsi, ed è forse proprio questo, in fondo, che distingue, rispetto alla rigorosa compiutezza del saggio, il fascino fluido, ed eternamente sospeso, della letteratura d’arte.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati