Regia di Peter Sohn vedi scheda film
Terra, Cretaceo: il meteorite stermina-dinosauri manca di poco il pianeta; qualche milione d’anni dopo, le gigantesche creature si sono evolute abbastanza da iniziare una personale conquista del West. Ma il piccolo apatosauro Arlo non è fatto per la Frontiera: bastano le grosse galline della fattoria di famiglia a terrorizzarlo a morte, per non parlare di un mostriciattolo mai visto prima, un bimbo animalesco che suo padre chiama “il parassita”. Dopo le deflagrazioni immaginifiche e la complessità narrativa di Inside Out, l’esordio nel lungo di Peter Sohn (già tra gli animatori di Gli incredibili e Ratatouille, nonché fonte d’ispirazione per il boyscout Russell di Up) può apparire quasi troppo semplice: un (delicato ed efficace) racconto di formazione, una commovente storia d’amicizia “interspecie” (il tocco di genialità sta nel fatto che Arlo è a tutti gli effetti un moccioso parlante e petulante, mentre il bambino preistorico Spot è una bestiolina muta ma adorabilmente sveglia e aggressiva), un viaggio romanzesco alla scoperta di sé e del mondo. La vicenda, sì, è convenzionale (con echi che spaziano da Il re leone a Alla ricerca della valle incantata a L’era glaciale), la messa in scena, invece, no: gioca sul contrasto tra ambienti restituiti con impressionante fotorealismo e personaggi sbozzati in forme più stilizzate e trova il respiro ampio ed emozionante dell’avventura western grazie a una regia che sa gestire gli spazi mozzando il fiato.
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