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Uno, due, tre!

Regia di Billy Wilder vedi scheda film

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La recensione su Uno, due, tre!

di dedo
8 stelle

Sin dalla presentazione del film le note vibranti ed esaltanti della Danza delle spade di Khachaturian fanno intuire quale sarà il ritmo imposto da Billy Wilder in questa commedia, di cui è produttore, regista e, assieme a I.A.L. Diamond, sceneggiatore. Wilder, con tono corrosivo e  con un ritmo forsennato, presenta un quadro di feroce, graffiante satira sia verso il comunismo sia verso il capitalismo, ironizzando anche sul comportamento dei tedeschi nell’immediato dopoguerra. E sceglie come ambientazione proprio la città, Berlino, ove le due componenti sono a diretto contatto. Ispirandosi ad una piéce di Ferenc Molnar, Wilder si avvale di un cast estremamente efficiente, adeguato ad esaltare gli effetti caricaturali del racconto ed, in particolare, di un eccezionale James Cagney (Mr McNamara) , direttore della Coca Cola a Berlino.


La trama è complessa perché ricalca le avventure, sempre in chiave farsesca e dal ritmo diabolico, sia della permanenza di due mesi (in preventivo due settimane) della figlia del capo americano di McNamara, Rossella (Pamela Tiffin), diciassettenne “svampita” che nel periodo di vacanza si sposa segretamente con un giovane “idealista” della Germania Est, Otto Piffl  (Horst Bucholtz), sia dei rapporti commerciali con tre componenti russi, vere e proprie macchiette, sia del personale tedesco della ditta, che persevera, per abitudine durante il passato regime, in  atteggiamenti di obbedienza cieca, pronta, assoluta nei confronti del capo. All’annuncio dell’arrivo dei genitori di Rossella, McNamara, con breve preavviso, riesce prima ad annullare le nozze, ma venuto a conoscenza dello stato di gravidanza di Rossella, a ripristinarle e trasformare in poche ore il selvatico Otto in un personaggio convinto (obbligatoriamente) a divenire il componente di una nobile famiglia tedesca e convertirlo al “piacere” di far parte della casta dei capitalisti. Complice la porta di Brandenburgo, passaggio di frontiera fra le due Germanie, che nel giugno ’61 è aperto liberamente al transito, ove i poliziotti della Germania Orientale sono “alcuni scortesi e sospettosi, gli altri invece sospettosi e scortesi ” Perfetta e movimentata la recitazione di Cagney, vero mattatore del film, che impersonifica il classico astuto, cinico, imbroglione, prepotente, senza scrupoli ne principi etici sempre pronto a “tamponare” gli imprevisti, sfruttando i convenzionali difetti attribuiti ad un americano della classe imprenditoriale. L’attore gioca con tempismo perfetto il suo ruolo, autorevolmente scaltro, nell’affrontare situazioni stracolme di difficoltà, previste od inattese (perfettamente doppiato da Nando Gazzolo). Fantastici i suoi rapporti ed i colloqui con la delegazione russa, con il giovane Otto, con il capo del personale, con la segretaria, con il suo autista.


Anche se la commedia per alcuni può apparire datata, mantiene viva invece tutta la sua carica di cattiveria. Forse è più godibile da coloro che hanno un’idea precisa della situazione di Berlino nel ’61 (in Agosto la frontiera fu ermeticamente chiusa e cominciò l’erezione del “muro”). Il divertimento è assicurato, sempre che si rinunci a preconcetti politici: fu considerato uno dei dieci miglior film americani per quell’anno ed, a mio avviso una delle migliori ed efficaci commedie di Wilder, oltre che la più divertente prestazione, in chiave umoristica, di Cagney. Voto 8,5

Sulla colonna sonora

Perfettamente inserita nel testo

Su Billy Wilder

Una delle sue migliori performances

Su James Cagney

Perfetto in un ruolo per lui inconsueto. Collabora ad esaltarne la figura il doppiaggio da parte di Nando Gazzolo

Su Horst Buchholz

Buona la prestazione nel giovane idealista che viene costretto a cambiare "sponda"

Su Pamela Tiffin

Buona rappresentazione di giovane donna svampita ed innamorata

Su Liselotte Pulver

eccellente

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