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Victoria

Regia di Sebastian Schipper vedi scheda film

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La recensione su Victoria

di maurizio73
6 stelle

Storia di solitudini che si incrociano e si riconoscono, si cercano e si parlano, si inseguono e si raggiungono, forse troppo tardi, prima che la notte finisca;questa tranche de vie di una straniata e poetica Nouvelle Vague berlinese è il racconto sorprendente di una gioa di vivere che deve fare i conti con la tragiche incombenze del destino.

Appena conosciuti in una discoteca di Berlino dove erano stati bloccati all'ingresso, la giovane cameriera madrilena Victoria decide di seguire quattro balordi in giro per una notte di bagordi e spensieratezza. Il suo iniziale coinvolgimento umano e sentimentale si trasformerà ben presto in qualcosa di straordinario ed emozionante che non si sarebbe mai aspettata di vivere.

 

locandina

Victoria (2015): locandina

locandina

Victoria (2015): locandina

 

Storia di solitudini che si incrociano e si riconoscono, si cercano e si parlano, si inseguono e si raggiungono, forse troppo tardi, prima che la notte finisca; questa tranche de vie di una straniata e poetica Nouvelle Vague berlinese è il racconto sorprendente di una gioa di vivere che deve fare i conti con la tragiche incombenze del destino, cedendo infine alle sue lusinghe e lasciandosi trascinare fino alle sue estreme conseguenze alle soglie del nuovo giorno e di un'alba livida in cui ricominciare una vita che non sarà mai più come prima.
Musa ispiratrice ed elemento catalizzatore di una Bande à part Godardiana riveduta e corretta, è una novella Odile dal nome ironicamente simbolico, un talento artistico sprecato in una caffetteria berlinese alla ricerca di una estemporanea felicità, che si concede senza remore e pregiudizi come dovrebbe fare la vita quando decide di lasciarsi andare, quando sente che l'unica via di salvezza dalla solitudine e dall'infelicità è lanciarsi a tutta velocità incontro alla sorte, giocando l'attimo col cuore in gola e la testa in fiamme, costi quel che costi, fino all'ultimo bacio, fino all'ultimo respiro.

 Dalla notte brava pasoliniana (firmata Bolognini) all'Autoreverse patinata (firmata Klapisch) di strada ce ne corre, e se lo spunto dello sconcertante realismo di una gioventù bruciata o di un Erasmus (inglese,tedesco e spagnolo) fuori tempo massimo potrebbe non stupire più di tanto, questo film del semisconosciuto Sebastian Schipper riesce a convincere per più di un motivo, traslando la natura faustiana e catartica del racconto giovanile 'tutto in una notte' lungo le coordinate di un vicenda che ricerca l'umanità prima del movente, precipitandoci nel gioco emozionale di chi, rinunciando volontariamente alla riflessione ed al buon senso si lascia trascinare dalla natura imprevedibile ed irrazionale degli eventi.

Camera a mano mobilissima ed uso straniante della messa a fuoco e del sonoro animano quel dualismo che è implicito nella percezione, dalla natura tangibile dei fatti ad una dimensione della coscienza che si fa eterea ed impalpabile, staccandosi dal corpo come l'Aiden di Beyond: Two Souls che riesce a guardare il mondo con la tenerezza e la compassione di chi ha oltrepassato la soglia della consapevolezza e riesce finalmente a raggiungere quell'attimo fugace di verità e di bellezza che non vedrà mai la luce del nuovo giorno. Bravissimi i due protagonisti principali: il Frederick Lau dello sbandato e romantico Sonne e la Laia Costa della dolcissima e generosa Victoria. Quattro nomination agli European Film Awards 2015 e tre premi alla Berlinale 2015.

Quando l'amore non ha regole nè confini.

 

 

 

 

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