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Codice criminale

Regia di Adam Smith (II) vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Codice criminale

di axe
6 stelle

Questo film racconta la storia di Chad, un giovane capofamiglia, nonchè membro di un clan di nomadi stanziali, accampato in una località della campagna inglese. Il protagonista è conteso tra la propria famiglia ristretta, composta anche da moglie e due figli, alla quale vorrebbe garantire un futuro migliore e il proprio clan di appartenenza, una "famiglia allargata" il cui capo è il padre, Colby, personaggio carismatico ed invadente. Quest'ultimo tenta di contrastare in ogni modo le istanze di miglioramento del figlio, spingendolo a partecipare ad un furto in appartamento che avrà la conseguenza di rendere Chad braccato e pertanto impossibilitato a sfuggire al proprio destino, che è quello di trascorrere un certo periodo in carcere, sorta di "marchio" identificativo del clan all'impressione del quale Chad fino a quel momento si era sottratto. La vicenda è molto semplice; il film ha il suo pregio nel descrivere la struttura sociale del clan dei nomadi e la lotta intestina tra Chad e le sue "origini". Il clan vive di espedienti e piccole attività illecite in un accampamento di caravan. Ben conosciuto dalla polizia, che non riesce ad incastrarne i membri, è formato da persone insofferenti alle regole del vivere civile ed ignoranti; il capoclan, Colby, della propria ignoranza fa addirittura un vanto, arrivando a contestare la volontà di Chad di mandare a scuola i propri figli. Alla personalità di Colby fa opposizione quella della moglie di Chad, la quale spinge il marito a lasciare il clan per andare a vivere in una casa normale ed insiste per la necessità d'istruzione dei figli. Dei due figli, il maggiore, oggetto di tante attenzioni da parte dei genitori e del nonno paterno, finisce per essere molto confuso. Condizionato dalle parole di Colby, sviluppa un sentimento di amore / odio per il padre, il quale saprà comunque "riconquistarlo" nell'ultima parte del film, in una sorta di trasmissione del ruolo di capofamiglia. Ben calato nel ruolo Brendan Gleeson; meno idoneo Fassbender nel ruolo del protagonista; appare troppo poco segnato dalle difficoltà della vita, come sarebbe prevedibile da chi è sempre vissuto in una baraccopoli ai margini della società. Scarne ma appropriate le scenografie, lo squallido agglomerato di caravan ingombro di vecchie automobili e rottami, rappresenta gli esterni; arredamenti semplici ma decorosi, costituiscono gli interni. La consistenza della trama è scarsa, la conclusione è prevedibile, e le poche scene di azione, sebbene ben realizzate, non sostengono il ritmo. Il film è comunque interessante per il dissidio "morale" che porta in scena, e per la ricostruzione degli ambienti.

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