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La belle saison

Regia di Catherine Corsini vedi scheda film

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La recensione su La belle saison

di alan smithee
8 stelle

FESTIVAL DI LOCARNO 2015 - PIAZZA GRANDE

locandina

La belle saison (2015): locandina

Dal Festival di Locarno ove fu presentato nella sezione Piazza Grande, alle sale francesi (e speriamo presto anche da noi), l’ultima energica e vitale opera di Catherine Corsini, LA BELLE SAISON, appare subito frizzante come l’aria di campagna e il vento che piega il grano delle campagne francesi dell’immenso entroterra dei primi anni ’70, quando l’agricoltura estensiva occupava pressoché ogni risorsa lavorativa al di fuori dei centri abitati, mentre in questi ultimi le ripercussioni delle rivolte studentesche e i primi moti per l’indipendenza e l’orgoglio della donna, sconvolgevano i benpensanti e mettevano sottosopra i cortili e le aule delle principali università del paese.

Campagna e città trovano un incontro quando la giovane contadina Delphine, segretamente ma irresistibilmente attratta dal suo stesso sesso, e come tale costretta a soli rapporti frugali e clandestini, decide di lasciare il campo natio per frequentare l’università nella capitale. Ivi ha occasione di incontrare una bella professoressa bionda di nome Carole, molto attiva all’interno del movimento per la tutela e salvaguardia delle donne: ovviamente se ne innamora, nonostante quest’ultima abbia un compagno e sia, almeno fino a quel momento, completamente digiuna di esperienze omosessuali.

Cécile De France, Izia Higelin

La belle saison (2015): Cécile De France, Izia Higelin

 

Nasce una storia forte, viva e vivace in cui le due donne avranno modo di confrontarsi l’una con le ipocrisie tipiche del proprio luogo di provenienza, retrogrado e per nulla propenso a tollerare certi comportamenti, fraintesi e considerati scandalo e frutto di vizio, l’altra con una sfaccettatura di se stessa completamente nascosta fino a quel momento, ma in grado di aprire voragini che diventano desideri irrinunciabili.

Forte di due interpreti straordinarie come l’esordiente Izia Higelin e la straordinaria Cecile de France, sempre bella ma mai coì motivata ed in parte, oltre che di una straordinaria prova da parte di Noémie Lvovsky, La belle saison è potente e vitale, e comunica uno spirito di ribellione e di intransigenza che risultano palpabili, oltre che perfettamente inseriti in un contesto storico che ci pare di poter rivivere in tre dimensioni.

 

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