Regia di Judd Apatow vedi scheda film
Primo passo falso per Judd Apatow che lascia qui il ruolo di sceneggiatore all'attrice protagonista Amy Schumer ma i risultati non gli danno certo ragione. Il tutto si risolve in una serie slegata di gags da stand-up comedy (di modesto livello) legate da un filo conduttore alquanto esile.
Giunto al quinto lungometraggio, Judd Apatow pesta la prima merda, passatemi il francesismo. Dopo quattro commedie discretamente divertenti (anche se tutte invariabilmente oblunghe) dove il Nostro faceva da produttore, regista e sceneggiatore, lascia per l'occasione la scrittura a Amy Schumer, che è poi anche l'attrice protagonista del film, e il risultato è un disastro di film, non di ragazza. Ci sono due o tre momenti divertenti, quelli in cui entra in scena la stella dell'NBA Lebron James, probabilmente l'unica nota positiva dell'intera pellicola, ma nel complesso sembra di essere di fronte a una serie di gags da stand-up comedy -peraltro stantìe- legate da un filo esilissimo che perde poi quel minimo di credibilità conquistata in un finale buonista degno dei migliori episodi de “I Robinson” o “Arnold”. Da evitare.
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