Regia di Marco Turco vedi scheda film
Vita e opere della giornalista Oriana Fallaci (1929 - 2006).
Due sono i difetti principali dell'opera: l'impostazione evidentemente televisiva del lavoro e la scelta della protagonista. Per il resto, L'Oriana è indubbiamente un film superiore alla media dei prodotti analoghi contemporanei. Chiaramente, essendo la Rai a produrre il lavoro per trasmetterlo sulle sue reti, esso non può sfuggire ai ferrei standard delle fiction tv di questi anni; fra questi: la durata smodata (due puntate da cento minuti ciascuna: cioè quasi tre ore e mezza), nella quale la trama si diluisce e perde d'intensità; i dialoghi banalotti e privi della minima dose di verosimiglianza; i personaggi spesso stereotipati, monodimensionali; la narrazione lineare e facilmente comprensibile anche per un pubblico distratto come è quello casalingo. Insomma, la mano della premiata ditta Rulli & Petraglia (più quella del regista Marco Turco) in sceneggiatura non si avverte affatto; le buone notizie per L'Oriana vengono tutte dall'esperienza di Turco e del suo cast tecnico (la fotografia di Roberto Forza e le scenografie di Paola Comencini su tutti). Su quello artistico, come preannunciato, le note positive sono invece poche: Vittoria Puccini nei panni della Fallaci è credibile come Lino Banfi che impersona Michael Jordan, mentre fra i ruoli di contorno si spendono nomi di calibro modesto (Vinicio Marchioni, Francesca Agostini, Stephane Freiss). Infine non possono che sorgere perplessità sulla volontà di santificare un personaggio che per primo non avrebbe sicuramente voluto essere al centro di una fiction Rai, tralasciando peraltro una miriade di polemiche che hanno caratterizzato la Fallaci tanto quanto i suoi colpi giornalistici. 3/10.
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