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Going Clear: Scientology e la prigione della fede

Regia di Alex Gibney vedi scheda film

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La recensione su Going Clear: Scientology e la prigione della fede

di mm40
6 stelle

Scientology è un culto diffuso a livello planetario, il cui maggior rappresentante è l'attore Tom Cruise; la finalità della Chiesa è il benessere psicofisico dei suoi adepti. Ma ben poco si sapeva, oltre a questa rassicurante facciata, fino a quando - nei primi anni del Duemila - una manciata di ex-membri ha deciso di svelare retroscena violenti, sadici, criminali, folli.

 

Due ore di documentario possono sembrare lunghe, sulla carta; alla visione, invece, questo Going clear lascia perfino insoddisfatti per la sua brevità, per la mancanza di approfondimento su questioni essenziali tirate in ballo nel corso del lavoro. D'altronde in centoventi minuti di durata il film cita un'infinità di personaggi e di situazioni utili a ricostruire il complesso sviluppo della faccenda di scientology, da romanzo di fantascienza (le sue basi sono tutte nel libro di sci-fi Dianetics, di L. R. Hubbard, 1954) a vera e propria religione, riconosciuta come tale per legge e di conseguenza sottoposta a un regime fiscale molto facilitato. Hubbard l'aveva vista lunga: grafomane con la fissa degli alieni, ideò negli anni Cinquanta - fra le migliaia da lui partorite su riviste di genere - una storiella di invasori dall'oltrespazio che in epoca preistorica depositarono una vasta quantità di (chiamiamole così, per semplificare) anime dentro ai vulcani terrestri, destinate nei successivi milioni di anni a insediarsi nei nascituri corpi umani. Divenuto negli anni sempre più aggressivo e paranoico, Hubbard riciclò il fantasioso, ma innocente racconto spacciandolo per una teoria religiosa: nacque così scientology, ovviamente fra mille perplessità e problematiche di vario tipo; una fra tutte, il comportamento maniacale del suo fondatore, macchiatosi di una vasta gamma di azioni illegali e costretto a morire in semiclandestinità dopo qualche decennio di latitanza, per lo più in mare. Questa è solo la prima parte del documentario ben diretto dall'esperto Alex Gibney, che ne firma anche la sceneggiatura; nella seconda verranno allo scoperto Tom Cruise, David Miscavige, John Travolta (nessuno dei quali ha accettato di rilasciare dichiarazioni per la pellicola) e gli ex-membri della Chiesa Paul Haggis, Jason Beghe, Marty Rathbun. Il tema trattato è di indubbio fascino, l'indagine di Gibney forse un po' dispersiva - ma, come detto, di carne al fuoco ce n'è persino troppa; apprezzabile quindi il risultato finale, anche se inevitabilmente al termine della visione rimarranno fiumi di curiosità nello spettatore. Curiosità tutte chiaribili nel coevo libro La prigione della fede - Scientology a Hollywood, il cui autore Lawrence Wright non manca fra gli intervistati di questo impressionante film. 6,5/10.

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