Espandi menu
cerca
Ave, Cesare!

Regia di Ethan Coen, Joel Coen vedi scheda film

Recensioni

L'autore

ethan

ethan

Iscritto dal 21 luglio 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 162
  • Post -
  • Recensioni 1602
  • Playlist 7
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Ave, Cesare!

di ethan
5 stelle

Siamo a Hollywood negli anni '50 e il fixer (in pratica colui che deve risolvere i problemi, un signor Wolf degli Studios) della Capitol Pictures Eddie Mannix (Josh Brolin, in gran forma), carico di sensi di colpa, deve far si che tutto fili liscio nei vari set, affinché la Macchina dei sogni proceda imperterrita nel produrre film, ma tra i capricci di una star (Scarlett Johansson) e l'incapacità a recitare di un divo del western (Alden Ehrenreich) in un film più sofisticato, diretto da un cineasta eccentrico e perfezionista (Ralph Fiennes) e i ricatti di una cronista (Tilda Swinton) e la sua gemella, in cerca di scoop e gossip, gli si para davanti un problemone: la stella Baird Whitlock (George Clooney, che gigioneggia alquanto), mentre lavora a un peplum, viene rapita.

'Ave, Cesare!' è un'incursione nel mondo della celluloide venticinque anni dopo 'Barton Fink' da parte dei Coen bros. ma gli esiti sono lontani dal film del 1991, che trionfò a Cannes, facendo come al solito infuriare il sempre polemico Spike Lee: da quel che si vociferava pareva essere un film minore, ma anche in passato loro opere definite tali si erano poi dimostrate delle chicche; incorniciato in una parvenza da film noir, sottolineato dall'uso della voce fuori campo, che rimanda nostalgicamente ai classici dell'epoca in cui è ambientato, 'Hail, Ceasar!' è un omaggio al cinema dei tempi d'oro, con personali e filologicamente accurate riletture di più generi, sontuose nella messa in scena - su tutte, quella con Scarlett Johannsson, dove si rivisitano i film musicali ambientati nell'acqua con protagonista la diva Esther Williams, mirabilmente coreografati, e l'altra con Channing Tatum, sorprendente ballerino, che cita chiaramente i numeri portati in scena dal talento cinetico di Gene Kelly - ma sfilacciate tra di loro, impregnate di un citazionismo fine a se stesso, con sequenze che si accumulano stancamente una dietro l'altra e con dialoghi - eccetto il siparietto coi quattro religiosi, in cui si intravede il loro risaputo tocco grottesco di matrice ebraica, ereditato da Woody Allen - che hanno la 'colpa grave', trattandosi di una commedia, di non far per nulla o quasi ridere, men che meno possedere quella carica corrosiva presente pressoché in tutti i loro lavori.

Checché ne dica parte della critica, 'Ave, Cesare!' rappresenta un passo falso per il duo di cineasti-cinefili.

Voto: 5,5. 

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati