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Unfriended

Regia di Levan Gabriadze vedi scheda film

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La recensione su Unfriended

di mc 5
1 stelle

Il film è appena uscito ed essendo io sempre in cerca di novità horror, mi sono precipitato a vederlo. Ma non sono andato del tutto alla cieca, avevo letto un paio di recensioni tutto sommato positive. Piccola parentesi per dire che negli ultimi giorni avevo fatto una duplice e contrastante esperienza: un capolavoro di sensibilità horror come "Wolf Creek 2" e una fregatura come "Insidious 3". Di questo "Uninfriended" ne sapevo meno di zero, se non che -dando ascolto ad una critica o due- si sarebbe trattato di un'opera coraggiosamente innovatoria. Dopo aver visto il film, sto continuando a rilevare il moderato entusiasmo della critica e -soprattutto- dei tanti commenti in rete di chi ha avuto modo di vederlo. E allora qui c'è qualcosa che non torna, perchè io ho trovato questo film irritante come pochi altri, al di là del genere affrontato. Naturalmente i commenti positivi puntano (ci avrei giurato) sull'elemento "novità" nella rappresentazione cinematografica, dunque giù a parlare di nuovo filone, di nuova frontiera, di nuove forme di comunicazione legate alla realtà dei social media e via vaneggiando. E' bene chiarire subito una cosa, la più importante, anche perchè è quella che ha generato le mie reazioni più esasperate ma è anche quella che ha fatto quasi eccitare pubblico e critica. Sappiate infatti una cosa. Voi entrate al cinema e per 83 minuti (unico aspetto positivo la brevità) assisterete al dialogo via Skype di un gruppetto di amici (genere liceali-minkia per intenderci), braccia rigorosamente rubate all'agricoltura ma tutti protesissimi ad offrire ciascuno una performance che vira dallo stile cazzunciello dell' inizio fino al drammatico sanguinolento della fase finale, in un delirio di cazzate che induce al sorriso tanto è scema la situazione e scemi sono i dialoghi, rendendo il racconto progressivamente sempre più inverosimile. Ma come è tecnicamente "reso" questo dialogo? Ah beh, robetta. Figuratevi che per tutto il film non vedrete mai (dico mai) uno sfondo o una scenografia, perchè la macchina da presa inquadra ESCLUSIVAMENTE uno schermo di computer. Non ci credete? Fate male. Voi non vedrete altro che lo schermo di un pc sul quale appaiono (scomposti) i volti dei ragazzi che stanno interagendo a mezzo Skype. Roba che dopo 20 minuti uno normale esce dalla sala. Ma attenzione, è proprio questo che ha fatto gridare alla NOVITA'. Una bella rottura di balle, altro che NOVITA'. A parte che -come accennavo- il caricare di un crescendo di drammaticità l'evolversi della vicenda fa solo sorridere, data la estrema pochezza di caratterizzazione di questi patetici sciagurati, che poi costoro partono nei loro dialoghi iniziali da cosa, secondo voi? Avete indovinato; da amorazzi nascenti, da ubriacature di gruppo. da dispettucci amorosi, e a proposito di dispettucci il punto chiave di una sceneggiatura demente è incredibilmente come si sia voluto far declinare tali "dispettucci" in materia che può scatenare una catena di suicidi e di morti violente. E tale dipanarsi drammaticissimo degli eventi assume tratti insopportabili. Questo film mi ha fatto paura. Ma non nel senso che state pensando, che qui la paura è calpestata da un overacting esagitato di questi attorucoli da strapazzo. No, la mia paura (vero terrore) è che dopo la macchina a spalla di Blair Witch Project (già quella era passabile) e dopo la agghiacciante bruttezza di quei film dove per ore non succedeva niente e tutto veniva affidato a una camera fissa messa in una stanza per "beccare" fantasmi notturni e invece registrava puntualmente solo porte che sbattevano e un tizio/a che veniva puntualmente trascinato giù per le scale....dopo tutto questo (dicevo) sono terrorizzato alla sola idea che adesso si moltiplichino film dove per due ore vediamo solo uno schermo di pc. Tocco ferro, sia perchè questa deriva il pubblico cinefilo non se la merita ma più che altro certi produttori non meritano di far soldi a palate con progetti che costano loro due lire (anzi due dollari). Produttori, sceneggiatori e registi sono pagati per lavorare, non per inventarsi scemenze come questo film. Su misura per nerd stupidotti sotto i vent'anni. Però furbescamente ambizioso come "sguardo sociologico". Sticazzi.

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