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L'uccello dalle piume di cristallo

Regia di Dario Argento vedi scheda film

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La recensione su L'uccello dalle piume di cristallo

di Utente rimosso (CinefiloDelirant
8 stelle

L'uccello dalle piume di cristallo '1970 - Dario Argento.

 

 

Senza nessuna ombra di dubbio siamo dinanzi ad una pellicola decisamente fondamentale per il thriller nostrano, se con il meraviglioso Sei donne per l'assassino il maestro Mario Bava aveva già delineato in maniera piuttosto definita quelle che sarebbero divenute alcune caratteristiche peculiari del genere, con L'uccello dalle piume di cristallo un Dario Argento allora trentenne cogliendo a piene mani alcune di queste caratteristiche, facendole proprie ed innestandole all'interno di un contesto tecnicamente modernissimo concepisce qualcosa di completamente nuovo. La pellicola oltre ad inaugurare quella che sarà la Trilogia degli animali Argentiana assumerà il ruolo di apripista ad un feroce avvento del genere thriller, che a sua volta tenterà di cogliere a piene mani da L'uccello dalle piume di cristallo e che vedrà nascere sulla scia del proprio successo una moltitudine di pellicole zoonomiche. Sarebbe oltremodo erroneo oltre che fuori luogo parlare di pellicole copiate da quella di Dario Argento, se certamente risulta incontestabile che tali pellicole si rifacessero al modulo Argentiano cercando indubbiamente (giustamente) di cavalcarne la scia, è altrettanto incontestabile che nella maggior parte dei casi internamente a tali pellicole i contenuti risultassero decisamente differenti, ed alla fine del modulo Argentiano rimanesse solamente lo scheletro, in quanto in linea di massima ogni regista cercava di trasmettere al prodotto finale la sua decisa impronta, cercando di creare qualcosa di completamente differente, inventando e dimostrandosi in molti casi assolutamente geniale.

 

Tony Musante

L'uccello dalle piume di cristallo (1970): Tony Musante

 

All'interno di L'uccello dalle piume di cristallo vediamo un esordiente Dario Argento imporre quelli che con lo scorrere del tempo diventeranno alcuni degli stilemi Argentiani. La scoperta dell'assassino da parte dello spettatore risulta legata volendo ad una soluzione visiva (lo spettatore potrebbe già intuirlo ma viene distratto dalla narrazione), il protagonista assoluto della vicenda investigativa viene rappresentato da un individuo assolutamente comune rendendo il ruolo della Polizia all'interno della pellicola decisamente marginale, le motivazioni dell'assassino appaiono legate ad un violento trauma passato. Elementi che ritorneranno ogni volta all'interno dei thriller Argentiani.

 

 

La pellicola dal punto di vista tecnico si dimostra decisamente innovativa, L'uccello dalle piume di cristallo propone un montaggio assolutamente moderno, il giovane seppur acerbo Dario Argento dimostra una ottima cura per le inquadrature, la fotografia curata da Vittorio Storaro appare notevolmente raffinata facendo sfoggio di soluzioni dal notevole impatto visivo, si nota la presenza costante di colori caldi con una certa predominanza del giallo associato ad innumerevoli dettagli. Trovandoci di fronte al primo lavoro di Dario Argento la regia appare piuttosto moderata se confrontata a quella che verrà mostrata dal regista nelle successive pellicole, ciononostante seppur in maniera più timida sono ben presenti e delineati quelli che diverrano i tratti distintivi tipici di Dario Argento. Ottimo lavoro come sempre quello di Ennio Morricone che confeziona un ottima colonna sonora, tra cui il meravigliosamente iconico brano "Piume di cristallo".

 

 

Gli omicidi portati in scena oltre che mostrare una leggera efferatezza (non particolarmente eccessiva), appaiono di costruzione piacevolmente coreografica, specialmente se paragonati agli stilemi portati sul grande schermo sino ad allora dal thriller nostrano, che in linea di massima almeno sino ad allora (salvo eccezioni) tendeva a rifarsi maggiormente al giallo classico. A spezzare la tensione non manca una modesta dose di ironia.

 

scena

L'uccello dalle piume di cristallo (1970): scena

 

Il cast per quanto concerne i ruoli principali accoglieva volti al tempo piuttosto anonimi. Nei panni del nostro scrittore e protagonista Sam Dalmas troviamo il buon Tony Musante, l'affascinante attrice britannica Suzy Kendall interpreta la fidanzata Giulia, troviamo Umberto Raho nei panni del direttore della galleria d'arte Alberto Ranieri, Eva Renzi è invece la moglie Monica Ranieri, Enrico Maria Salerno veste i panni del commissario Morosini. 

 

 

Assolutamente degna di menzione la sequenza notturna ambientata all'interno del deposito degli autobus, che accoglie la presenza dell'attore austriaco Reggie Nalder famoso principalmente per aver interpretato Rien, nella pellicola di Alfred Hitchcock L'uomo che sapeva troppo.

 

Tony Musante, Eva Renzi

L'uccello dalle piume di cristallo (1970): Tony Musante, Eva Renzi

 

Oltra a trovarci dinanzi ad un ottima pellicola, ci troviamo certamente di fronte ad un prodotto che ha avuto la fortuna come già accennato in precedenza, di contribuire alla nascita di un fenomeno importante come quello del thriller Italico, che durante la prima metà degli anni settanta vide la nascita di centinaia di pellicole appartenenti al genere (alcune davvero di ottima fattura), contribuendo all'affermazione professionale di diversi registi Italiani, sopratutto all'estero dove questo genere era maggiormente e particolarmente apprezzato. Capitolo primo della Trilogia degli animali Argentiana comprendente Il gatto a nove code e 4 mosche di velluto grigio, piuttosto spesso viene considerato specialmente dagli estimatori del regista il migliore della trilogia , se indubbiamente i due capitoli successivi vantano una consapevolezza registica maggiore, mostrando un miglioramento nella costruzione delle immagini, un miglioramento nella messa in scena degli omicidi, ed un miglioramento generale dal punto di vista tecnico e visivo, risulta innegabile se non altro che con L'uccello dalle piume di cristallo ci troviamo di fronte ad il più importante. 

 

Suzy Kendall

L'uccello dalle piume di cristallo (1970): Suzy Kendall

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