Espandi menu
cerca
45 anni

Regia di Andrew Haigh vedi scheda film

Recensioni

L'autore

George Smiley

George Smiley

Iscritto dal 29 gennaio 2014 Vai al suo profilo
  • Seguaci 62
  • Post 2
  • Recensioni 180
  • Playlist 13
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su 45 anni

di George Smiley
8 stelle

locandina

45 anni (2015): locandina

Titoli di testa su sfondo nero, in sottofondo il rumore di un proiettore e di qualcuno che si sposta da diapositiva a diapositiva: un dettaglio che diverrà importante più avanti.

Kate e Geoff sono una coppia di anziani coniugi sposati da 45 anni, a cinque giorni dalla festa del loro quarantacinquesimo anniversario di matrimonio. Una coppia apparentemente solida e affiatata, priva di figli ma indissolubilmente legata da un'amore sbocciato tanto tempo fa e tutt'ora capace di tenerli legati nel calore della loro casa. Ma una lettera proveniente dalla Svizzera e indirizzata a Geoff è destinata a mettere tutto in discussione: il corpo della sua precedente compagna, morta in un incidente di montagna oltre cinquant'anni fa, è stato ritrovato perfettamente conservato in un ghiacciaio delle Alpi Svizzere. Questo per i due coniugi sarà l'imprevisto che farà tornare a galla un passato taciuto da troppo tempo e l'ombra pesante della donna a cui il marito di Kate si era promesso prima di conoscerla.

Il passato dunque ritorna, ma si potrebbe quasi dire che sia sempre stato lì in agguato, ad incombere sulla vita apparentemente tranquilla della coppia che in realtà nasconde il compromesso di un amore fittizio e privo di slancio, ancorato più alla forza della routine e del compromesso che alla passione ormai spentasi sin dalla giovinezza. Geoff appare giustamente turbato dalla lettera ricevuta, ma dopo un iniziale shock afferma a Kate di sentirsi nuovamente bene e di averlo assimilato: falso. Da lì in avanti non riuscirà a smettere di pensare a ciò che sarebbe potuto essere e non è stato, a ricordare eventi risalenti a 50 anni prima ma impressi nella memoria meglio di 45 anni di vita in comune con Kate, la quale dovrà pure sorbirsi le confessioni del marito venendo pugnalata dritta al cuore da un uomo che credeva suo e che invece è di un'altra, un'altra ormai morta da decenni ma la cui presenza aleggia nell'aria da sempre e si palesa nel diario di Geoff in soffitta e nelle sue diapositive, svelando dunque la natura del suono udito ad inizio film: il tradimento è stato perpetrato per l'intera durata del loro matrimonio, svelando a Kate l'ingerenza "dell'altra sposa" in seno al rapporto di coppia. E infatti la loro casa, pur apparentemente accogliente, appare disadorna di ricordi e di fotografie (a differenza del bauletto segreto di Geoff), disilluso involucro di una svogliata vita familiare, priva di figli proprio a causa di un figlio mai nato di Geoff, il quale per mantenere il ricordo del suo (vero) grande amore ha convinto Kate a non spezzare la loro irreversibile solitudine con qualche nascituro malvoluto. Kate da parte sua passerà dall'iniziale trasporto emotivo per il dolore del marito all'essere fintamente comprensiva, per poi arrivare progressivamente dalla stizza al dolore ed infine all'indifferenza, sempre più fredda e isolata rispetto a quello che le accade intorno, conscia di essere stata sola per 45 anni. E anche se in occasione della tanto attesa festa Geoff cercherà di recuperare l'affetto della moglie tentando di rinnovare il sentimento che li accomunò quando si conobbero, recitando un sentito discorso (ma sarà stato autentico?) e ballando con lei il lento in cui si strinsero per la prima volta ("Smoke gets in your eyes" dei Platters), la faccia di Kate ci dice esattamente i suoi veri stati d'animo: smarrimento, disillusione e perfino rabbia (contenuta ma pur sempre rabbia) ed infine, terminato il ballo, consapevolezza, fragilità e dolore. E con l'ultima inquadratura ferma sul suo pianto (commozione per lo slancio emotivo di Geoff o disperazione per l'ultimo atto di una recita lunga 45 anni?) si chiude il film, lasciando a noi spettatori le opportune conclusioni.

Con una regia discreta messa del tutto a servizio dei due grandi attori protagonisti (gli impagabili Charlotte Rampling e Tom Courtney, che reggono tutto il film sulle loro robuste spalle di interpreti navigati e capaci), Andrew Haigh ci racconta la storia di un'amore (forse) finto all'ombra di un grande amore passato, di una crisi di coppia che non lascia esente nemmeno la senilità, infrangendo uno degli ultimi tabù del matrimonio. Con due attori fantastici.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati