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Poli opposti

Regia di Max Croci vedi scheda film

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La recensione su Poli opposti

di FilmTv Rivista
6 stelle

È quasi commovente che ci sia ancora qualcuno in Italia che nel 2015 cerchi di realizzare una screwball comedy. E che il segreto della sua riuscita stia nel farlo apertamente, senza complessi. In questo senso l’esordio nel lungometraggio di Max Croci, con alle spalle una lunga lista di corti, non si fa mancare nulla. Scritto a 16 mani (troppe?) da un soggetto di Gianluca Ansanelli e Tito Buffulini, Poli opposti mette in scena fin dalle prime battute la guerra dei sessi, un lui e una lei agli antipodi caratteriali, ma non sociali, viste le professioni un po’ upper class: Stefano è psicologo e Claudia avvocato (con il manifesto di Casablanca come testata del letto), entrambi hanno lo studio filologicamente nel romano quartiere Prati. Uno cerca di unire le coppie con la terapia, l’altra di separarle, visto che è divorzista. L’incontro tra i due sarà fatale… Come il genere vuole, tutto il film è incentrato quasi esclusivamente sui due attori, Luca Argentero e Sarah Felberbaum, che sorprende per alcuni tocchi di grazia interpretativa, come quando cerca di cantare la meravigliosa canzone Cocktail d’amore scritta anche da Cristiano Malgioglio (ultimamente riscoperto al cinema, vedi Se t’amo, t’amo in Banat - Il viaggio di Adriano Valerio). Il resto del cast è un po’ sacrificato, se non, al contrario, animato da personaggi eccessivi (il padre di Claudia). Ma Poli opposti ha una sua coerenza linguistica. Dall’inizio alla fine.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 40 del 2015

Autore: Pedro Armocida

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