Regia di François Simard, Anouk Whissell, Yoann-Karl Whissell vedi scheda film
Sul crollo della civilta' "occidentale", il "medioevo prossimo venturo", i "nuovi barbari", etc. sono stati prodotti decine di film nell'arco di diversi decenni. L'autore di questa opera lo sa, e pertanto ha tentato di realizzare un qualcosa di diverso, combinando intelligentemente elementi tipici del genere, azione, umorismo, una massiccia dose di sangue. La trama non ha originalita'. Nel - presumo - Canada del 1997, dopo il collasso della civilta', un adolescente, orfano, sopravvive rovistando nelle discariche e recuperando oggetti ancora in buono stato da rivendere ad un mercante che ha la sua bottega nei pressi. Viene pagato in acqua pulita, elemento estremamente raro, o con i numeri del fumetto di Turbo Rider, un supereroe. Gli abitanti di questo mondo, persone avvezze alla violenza, si muovono in bicicletta; la sua vita cambia nel momento in cui conosce Apple, all'apparenza una ragazza amichevole e perennemente entusiasta. La ragazza viene pero' rapita dagli uomini di Zeus, il "signorotto" locale. Nella scaramuccia, il giovane in fuga scopre una sorta di navicella sepolta nel terreno. All'interno trova l'arma che gli consente di emulare il suo supereroe. Trasformatosi in Turbo Kid, ai pedali della sua BMX, si lancia al salvataggio della ragazza. Il regista finge di girare il suo film durante gli anni '80, replicandone costumi, tecnologie, sonorita'. Riesce pertanto a replicare l'atmosfera di quegli anni. Divertenti le sequenze diazione, arricchite da fiumi di sangue e sbudellamenti di ogni genere, che potrebbero essere disturbanti per qualcuno. Niente di memorabile la recitazione; i personaggi sono stereotipati, forse proprio per volonta' del registra. Brava comunque l'attrice che interpreta Apple. Il film, vero e proprio tributo agli anni '80, puo' essere apprezzato a fondo dagli estimatori del periodo; per tutti gli altri, rimane comunque un divertente filmetto di fantascienza e azione.
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