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Quel fantastico peggior anno della mia vita

Regia di Alfonso Gomez-Rejon vedi scheda film

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Souther78

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La recensione su Quel fantastico peggior anno della mia vita

di Souther78
5 stelle

Il film parte in modo eccezionale, con trovate narrative e dialoghi da riferimento per creatività, ironia e pungenza. Peccato che, da un certo punto in poi, degeneri non tanto e non solo nella stucchevolezza (cosa che, come evidente dai costanti riferimenti, il regista teme più di ogni altra), quanto nella vacuità.

I commenti e le critiche ammirati dalla profondità e dallo spessore secondo me sono frutto di quella società che criticano, e che considera la morte e la malattia nel modo occidentale e sterile cui siamo abituati. Il solito iter tra chemio che non cura (maddai?!) e materialismo per cui la vita è tutto e la morte è la fine di tutto.

No, mi spiace ma lo spessore di pensiero non è nell'avallare una prospettiva materialista e tradizionalista su vita/morte, malattie e "cure".

Per essere additata quale opera di spessore morale, avrebbe dovuto trascendere la cultura pop che professa di criticare, e invece non sa distaccarsene di una sola spanna. Il problema non è che i giovani non vivono i sentimenti o le emozioni o che non si preoccupano della morte. Il problema, semmai, è che non si chiedono il senso della vita, nè quello della morte, nè quello della malattia, nè quello della società in cui sono inseriti.

Ma l'unico modo per fare la differenza è iniziare a porsi interrogativi e dubbi, a partire dal perchè ci si ammala, al come guarire, e, quindi, a che scopo stare al mondo. Cose banali, forse, ma cadute tremendamente fuori moda dai tempi della Grecia classica, apparentemente.

Il mio auspicio non è che "i giovani" (ma nemmeno gli adulti) possano vedere film che fanno riflettere sul dramma della malattia o della morte, bensì opere che aprono loro gli orizzonti e li aiutano a divenire consapevoli.

Quanto al resto, il film cambia nettamente registro nella seconda parte, perde nesso logico e sembra letteralmente cambiare genere. Carina la trovata dei film nel film, anche se non originale (vd. "be kind, rewind") e anche un po' inverosimile (ciò che si vede in definitiva sono sketch isolati e avulsi, ma non si ha idea di come potrebbero procedere per ore o anche minuti, oltre ciò che si vede).

Peccato: poteva essere un'occasione notevole per un'opera originale in tutti i sensi, e invece...

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