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The Witch

Regia di Robert Eggers vedi scheda film

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La recensione su The Witch

di amandagriss
9 stelle

 

caccia alle streghe

 

Gruppo di famiglia in un interno:

una volta che il seme (latente) della dannazione attecchisce, la famiglia 'caduta in disgrazia' non potrà che assistere al proprio lento, brutale, sanguinoso disfacimento compiuto per sua stessa mano.

Colpe infondate che padri e madri attribuiscono vilmente ai loro figli, ed il massacro è già in atto;

l'uno contro l'altro, a consumarsi in un clima di odio condiviso, reciproco sospetto e inconsolabile amarezza per quell’Amore tradito, infangato, irreparabilmente offeso, fino al raggiungimento del traguardo finale, la totale e definitiva (e insieme catartica ed emancipante) distruzione.

 

Kate Dickie, Ellie Grainger, Anya Taylor Joy, Harvey Scrimshaw, Ralph Ineson, Lucas Dawson

The Witch (2015): Kate Dickie, Ellie Grainger, Anya Taylor Joy, Harvey Scrimshaw, Ralph Ineson, Lucas Dawson

 

Sottotesto di straordinaria, agghiacciante verità ed un notevole lavoro di costruzione filmica rendono la pellicola dell’esordiente Eggers un‘opera (horror) in costume incredibilmente affascinante ed antropologicamente interessante, capace di distinguersi all’interno della fitta boscaglia delle contemporanee (spesso anonime) produzioni indipendenti e non del cinema ‘di paura’.     

La cura sulle immagini e sul sonoro, la fine tessitura di atmosfere funeree, torbide e malsane, il sapiente lavoro sull’ambientazione e la ricostruzione di un’epoca solo apparentemente lontana, fanno di The Witch un gioiello da scoprire,

una piccola grande testimonianza di quanto l’horror-movie (e sue declinazioni) continui a rivelarsi il medium espressivo più idoneo (come pure la sci-fi) a sperimentare nuove forme di racconto, spaziare, cioè, verso territori tematici ancora vergini o comunque poco frequentati dal genere in questione.

Oggi, infatti, la tendenza che si riscontra da parte di una buona fetta di giovani registi cimentatisi nell’horror -si veda pure il recente It fallows e ancor di più Babadook- pare proprio tradursi nel tentativo di ampliarne gli orizzonti, nella volontà di osare oltre i canoni narrativi prestabiliti, nella possibilità di guardare ad esso sotto un’ottica trasversale capace di renderlo diversamente perturbante/emozionante/appassionante.

Diversamente memorabile.

Pur non rinnegandone affatto la solidissima tradizione, anzi, traendo spunto, proprio e principalmente, da essa.

Rimanendole saldamente, fedelmente ancorata.

 

 

 

 

 

 

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