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007: Spectre

Regia di Sam Mendes vedi scheda film

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Karl78

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La recensione su 007: Spectre

di Karl78
8 stelle

Spectre è una merda. Niente a che vedere con Casino Royale e Skyfall. Bond è tornato ad essere un giocattolino fracassone. Léa Seydoux non regge il passo con le altre bond girls, nemmeno col dito mignolo di Maria Grazia Cucinotta - trombata come coprotagonista e relegata a una particina quasi muta perché, pare, non sapeva l'inglese a sufficienza. Sì? E allora bentornato Bond. James Bond. Che finalmente ordina con nonchalance un vodka martini agitato non mescolato laddove gli alcolici sono banditi. Bond ha mai realmente tentato, soprattutto dall'epoca Brosnan, di esimersi dall'essere un giochino fracassone? Ma quando mai. E' immaginabile poi che lo faccia nell'epoca dei Fast & Furious (per non dire dei Mission Impossible soprattutto post De Palma, il primo della serie tanto bistrattato e secondo me ineguagliato per stile, o dei Bourne), alcuni dei quali come giocattolini adrenalinici gli pisciano tranquillamente in testa? Ma quando mai. Si è tentato, sì, di aggiungere o di togliere qualcosa, comunque di fare qualcosa di leggermente diverso, con Casino Royale e Skyfall. Ma quanto diverso, e fino a che punto l'operazione è riuscita o poteva continuare, quanto quella strada era ancora percorribile e fino a che punto nonostante l'enorme successo di pubblico, quanto aveva ancora da dire, se qualcosa ha detto (a me poco e nulla di diverso, devo esser sincero)? Un Bond più umano, alcolizzato, impasticcato, che sente dolore, fisico e psicologico, finanche nell'animo. Sì... ma comunque sempre supereroe. Immune ad esplosioni, ignifugo, spalla dolente ma che fa il suo dovere, mira acciaccata ma infallibile quando serve, charme meno impeccabile e un poco più portato a far cilecca, in teoria, in pratica continua a non sbagliare un colpo, nel contesto di un rapporto con l'altro sesso apparentemente un poco più umano ma sempre fondamentalmente grottesco, caricaturale - le donne sono caricature di donne, bond girls appunto, sempre e comunque. E come poteva essere diversamente dovendo mantenere da un lato la tradizione e dovendo competere dall'altro con ciò di cui sopra, i Mission Impossible, i Bourne, i Fast & Furious, le saghe Marvel e DC? Le regole del mercato le conosciamo, inutile menare il can per l'aia (e meno male che esiste, il mercato, coi suoi pro e contro, altrimenti ho l'impressione che se dipendesse da critica e dintorni, il cinema sarebbe ormai solo oggetto da museo un po' snob).

 

Quanto Casino Royale e Skyfall hanno accecato critica e pubblico, facendo loro vedere, come fa un bravo prestigiatore distogliendo l'attenzione da un punto per catalizzarla altrove, qualcosa che di fatto non c'era o era appena abbozzata, mai con vera intenzione, mai pensando di andare fino in fondo? Secondo il mio modesto parere molto. Per carità, li considero tra i migliori della saga, intera non solo dell'epoca Craig (ma Connery, Young e l'epoca relativa sono stati fino ad ora innarrivabili. Effemminato Moore, talvolta in parte ma a tratti ridicolo anche per colpa delle pessime sceneggiature di quella fase. Trascurabile Dalton. Solo Brosnan aveva le physique du rôle e infatti si è cercato di ri-giocarci sopra, con ottimi risultati al botteghino - stratosferici per Il mondo non basta, probabilmente il peggiore del periodo Brosnan - ma con film non sempre all'altezza, considerando anche che erano altri tempi. Lazenby... Lazenby è un'eccezione). Cionondimeno... non mi hanno impressionato né considero il tentativo pienamente riuscito, tanto da farmi gridare allo scandalo per quanto è seguito, Spectre appunto.

 

Tanto per dire, vogliamo parlare di Léa Seydoux? Eh sì, mi rendo conto, competere con pezzi da 90 che hanno rivoluzionato la storia del cinema recente come Monica Bellucci, Bérénice Marlohe, Olga Kurylenko, Gemma Arterton, Caterina Murino, Rosamund Pike, Halle Berry, Maria Grazia Cucinotta, Sophie Marceau, Denise Richards, Teri Hatcher, Michelle Yeoh, Famke Janssen e Izabella Scorupco, per stare al periodo Brosnan-Craig, è un'impresa. N'est pas? Forse si distingue un poco Famke, forse. Ok, Eva Green. Bella, intensa, intrigante, fragile ma risoluta. Che pronuncia, con la lacrimuccia, frasi del tipo: 'Voglio dirti che anche se ti fossero rimasti solo il sorriso (Quando lo avrà mai visto il sorriso di Craig? A noi non è pervenuto) e un dito mignolo, saresti più uomo di tutti gli uomini che ho incontrato'. E l'umanizzato e a sua volta fragile Bond replica, poco dopo: 'Io non ho più un'armatura, me l'hai strappata di dosso da ciò che è rimasto di me. Qualsiasi cosa sia rimasta di me, qulasiasi cosa sono, sono tuo'. Bello. E' capitato anche a un nessuno come me di pronunciare e di sentire parole simili. Cionostante, sono il solo a considerare la scena come l'apoteosi del ridicolo, in quel contesto? Nel migliore dei casi siamo sempre e ancora lì, al grottesco. Nel peggiore, al patetico melenso.

 

Waltz impallidisce di fronte al cattivone di Bardem? Può darsi ma quest'ultimo non è più tormentato di un Joker qualsiasi, o perlomeno nolaniano, né meno stereotipato, come il capoccia della Spectre naturalmente. Cambia lo stereotipo ma è questione di misura, un po' come tutte le altre peculiarità e differenze - minime suvvia, non ho visto rivoluzioni - riscontrabili in Casino Royale e Skyfall. E poi c'è anche l''umanizzato' e moribondo Mr. White che gioca una partita a scacchi con la morte, per accontentare i più 'sentimentali'. Non c'è più Judi Dench, se non in spirito e videomessaggi? L'ho amata in quel ruolo ma doveva succedere prima o poi, ce ne faremo una ragione. Luoghi da cartolina, scenografie patinate... non mancano certo in Casino Royale e Skyfall. Attese e speranze (mal)riposte sono brutte bestie e critici e cinefili credo ne siano patologicamente affetti. Spesso ho l'impressione che i film ce li si faccia in testa molto più di quanto li si vada a vedere in sala o altrove, rimanendone delusi o viceversa esaltati a priori. Per parte mia, mi sono (ri)goduto Spectre non meno degli altri e così com'è, con i suoi cliché (ora si è aggiunto anche quello della milfona grazie alla Bellucci), le sue banalità, le spacconate, i panorami da agenzia di viaggi, le corse in auto tra Ronin e Dom Toretto in quel di Roma, il super cattivo da cartone animato, ecc. E attendo con tutta tranquillità quel che 007 ci riserverà in futuro, meglio o peggio che sia ma con una discreta sicurezza: che in ogni caso difficilmente sarà qualcosa di troppo diverso.

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