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007: Spectre

Regia di Sam Mendes vedi scheda film

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La recensione su 007: Spectre

di AlbertoBellini
7 stelle

 

Un messaggio criptico dal passato di James Bond porta l’agente 007 a seguire una pista per smascherare una minacciosa organizzazione. Mentre M lotta contro le forze politiche per tenere in vita i servizi segreti, Bond tenterà di aggirare numerosi inganni e svelare la terribile verità che si cela dietro SPECTRE.

 

 

Ci siamo. James Bond è (finalmente) tornato. L'avevamo lasciato nell'ufficio di Gareth Mallory, diventato il nuovo M durante la conclusione di 'Skyfall';

 

["Citta' del Messico, che cosa ci faceva li? - Avevo delle ferie arretrate"]

 

Ed è proprio qui che inizia 'Spectre', ventiquattresimo film della saga di 007. Città del Messico, durante la Festa dei Morti. La macchina da presa comincia a seguire i movimenti di un misterioso uomo mascherato, tramite un impressionante piano sequenza di (circa) cinque minuti. La misteriosa figura si rivelerà essere il buon vecchio James che, per l'appunto, cercherà di risanare le proprie ferie arretrate. Una camminata sui tetti, un'esplosione con conseguente crollo di un palazzo e un combattimento corpo a corpo all'interno di un elicottero in volo. Questa è la sequenza d'apertura di 'Spectre', seriamente parlando, una delle più belle, sia visivamente che registicamente, dell'intera saga. Sam Mendes diede il meglio di sè in 'Skyfall', opera la cui tecnica resta ineguagliabile per la maggior parte dei blockbuster action, 'Spectre' compreso. Perchè si, non ci troviamo di fronte ai livelli del precedente capitolo, come lasciano già presagire i titoli di testa, accompagnati dal brano 'Writing's On The Wall', di Sam Smith, molto orecchiabile ed elegante ma, ahime, non è 'Skyfall' di Alele; Daniel Craig torna a vestire, per la quarta volta consecutiva, i panni di James Bond, finalmente privo dell'inesperienza che affliggeva se stesso nella precedente trilogia ma, sicuramente, non incapace di commettere errori di diverso tipo; Il suo volto è invecchiato e maturato, avvalorandosi del fascino "british" che lo ha sempre distinto dai Bond di Sean Connery o Roger Moore. Come lo era Raoul Silva per la defunta M, questa volta Bond dovrà scontrarsi col proprio passato, nascostosi nell'ombra per tutti questi anni. Codesto "passato" porta il nome di Spectre, una minacciosa organizzazione, precisamente di Franz Oberhauser, che si rivelerà essere, in realtà, lo storico Ernst Stavro Blofeld, già incontrato nei capitoli albori della saga. Quest'ultimo è il volto dell'ormai leggendario Christoph Waltz, attore che, con 'Inglourious Basterds' e 'Django Unchained', riuscì a farsi notare dal mondo intero, accaparrandosi pure due Oscar. Franz non sarà una mente ai livelli diabolici di Le Chiffre (Mads Mikkelsen) in 'Casino Royale' o del già citato Raoul Silva (Javier Bardem), ma è proprio grazie alla mimica facciale di Waltz e all'idea di trovarsi di fronte ad una sorta di "presidente del male assoluto", che lo rendono un "cattivo" estremamente carismatico ed emblematico. Fermare Blofeld non sarà l'unica missione di 007 in 'Spectre': egli dovrà infatti proteggere Madeleine Swann, figlia del già noto membro di Quantum Mr. White, intepretata da Léa Seydoux che, con la sua bravura e la sua particolare (ed immensa, aggiungerei io personalmente) bellezza, risulta una delle migliori "Bond-Girls" dell'intera saga, sensuale e malinconica allo stesso tempo. Più che ottimo Ralph Fiennes, il nuovo M, molto diverso (caratterialmente parlando) dal personaggio di Judi Dench, la cui presenza si fa mancare e non poco. Niente da dire nemmeno sul cast di contorno, composto da diversi volti già noti (e non) quali Ben Whishaw (Q), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Dave Bautista (Mr. Hinx), Jesper Christensen (Mr. White), Andrew Scott (C) e Monica Bellucci (Lucia Sciarra, incompresibile la sua "utilità" ai fini della trama e la sua poca, fortunatamente, presenza). La regia e il montaggio di Mendes risultano, ancora una volta, eccellenti, puliti e mai confusionali, tecnica (quasi) perfetta per un film di questo tipo. Da ricordare, oltre alla già citata sequenza d'apertura, l'inseguimento in auto a Roma, il finale (forse non eclatante come ci si potrebbe aspettare) a Londra e i diversi richiami al passato, come l'Aston Martin d'epoca e il Vodka-Martini, ovviamente, agitato e non mescolato.

'Spectre' sembra rappresentare la conclusione definitiva dell'era "Craigiana". Per chi (come me) ha amato queste pellicole, risulterà difficile dire (momentaneamente) addio a quello che è stato, nel corso della storia del cinema, un personaggio incredibilmente carismatico, affascinante e, sopratutto negli ultimi anni, complesso;

 

Il suo nome è Bond, James Bond.

 

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