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Hotel Transylvania 2

Regia di Genndy Tartakovsky vedi scheda film

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Fanny Sally

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La recensione su Hotel Transylvania 2

di Fanny Sally
7 stelle

L’imbranato e fanciullesco umano Johnny e la vivace e decisa vampira Mavis, a dispetto della loro diversa natura e della fervente opposizione del padre di lei, niente meno che il Conte Dracula, si sono innamorati e dopo essere riusciti a fare accettare la loro unione anche alle altre creature sovrannaturali, sono convolati a nozze.

Bene presto i due giovani hanno anche un figlioletto Dennis, che però, con gran delusione del nonno, non vola, non ha i canini appuntiti e non mostra alcuna indole tipicamente vampiresca, anzi si diletta con tutti gli innocui passatempi tipici dei bambini, cartoni animati e trenini inclusi. Mavis pensa che sia meglio per la famiglia lasciare l’hotel e trasferirsi nel mondo degli umani, mentre suo padre Dracula, d’accordo col genero, tenta disperatamente di educare il nipote, mentre la coppia va a fare una vacanza negli Stati Uniti.

 

A tre anni di distanza dal buon successo del primo capitolo, ritornano i bizzarri e mostruosamente divertenti personaggi ideati da Genndy Tartakovsky con l’apporto del comico Adam Sandler (anche produttore), ovvero una versione infantile, moderna e parodistica dei più celebri esseri fantastici dell’immaginario letterario e cinematografico, vampiri, licantropi, mummie, zombies, streghe, alle prese con i problemi causati dalla loro diversità in un mondo poco tollerante.

Ancora una volta le maggiori gag derivano dal contrasto tra gli ideali e lo stile di vita dei mostri e quelli degli umani, che comunque per molti aspetti si rivelano anch’essi strani e tutt’altro che “normali”. I siparietti comici non mancano, così come il ritmo che alterna momenti spassosi ad altri più teneri, originali le caratterizzazioni e abbastanza fluida e variopinta la grafica, che non ha pretese di realismo ma risulta gradevole e accattivante. La morale finale, scanzonata e buonista, non raggiunge livelli di profondità o raffinatezza sul piano contenutistico rispetto ad altre produzioni recenti rivolte al pubblico più giovane, ma nel complesso il cartone si lascia guardare e apprezzare soprattutto per il tentativo di rispolverare in chiave ironica un argomento sempre attuale quale è la paura e l’intolleranza nei confronti del diverso.

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