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Room

Regia di Lenny Abrahamson vedi scheda film

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giorgiobarbarotta

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La recensione su Room

di giorgiobarbarotta
8 stelle

Al compiere del quinto anno d'età Jack apprende con stupore e incredulità che fuori dalle quattro mura in cui è sempre vissuto esiste un mondo alternativo, tangibile, immenso, sorprendente, reale. La madre e il bimbo in una stanza, segregati per anni. Un universo ristretto eppur pieno di riferimenti, tanto terribile, claustrofobico, violento e soffocante quanto in qualche modo domestico, famigliare, giocoso, rassicurante, almeno agli occhi del piccolo protagonista, protetto al meglio, amorevolmente, dalla giovane donna. Impossibile spiegare nel dettaglio lo svolgersi di una pellicola sostanzialmente spezzata in due, con una seconda parte di libertà, speranza, ritorno all'apparente normalità, al quotidiano, e conseguente enorme contraccolpo psicologico. Dopo Frank mi avvicino con curiosità a questo Room, sempre a regia di Lenny Abrahamson, che si rivela da subito un ottimo esempio di cinema equilibrato, intelligente (non sfacciatamente furbo, intendiamoci: rispettoso e quadrato), ben dosato, senza eccesso alcuno, che fa dell'interpretazione dei due attori un fulcro emotivo notevole, giustamente meritorio di riconoscimenti. C'è la capacità, nella scrittura dell'opera e nella direzione d'insieme, di risultare fortemente drammatico pur non calcando la mano su situazioni delicate e difficili da affrontare, commuovente pur non facendo leva su meccanismi strappalacrime, avvincente pur evitando i topoi del thriller, attuale e moderno (clamorosa la sequenza dell'assalto mediatico e dell'intervista) pur non cedendo al cronachistico e televisivo. La sostanziale omissione del male, con l'aguzzino violentatore di turno uomo medio sgradevole e banale, finalmente non spettacolarizzato, è un'intuizione funzionale ed elegante. Scommessa vinta per due ore appassionanti, ricche di richiami allo spirito di sopravvivenza di ognuno di noi, alla forza e ingegno del singolo, al coraggio delle scelte, alla speranza nel futuro, al senso di responsabilità degli adulti, alle dinamiche dei legami famigliari, al mondo in cui viviamo, ricco di mostruosità aberranti e assieme di slanci d'umanità magnifica e clamorosa. Il volto e gli occhi di Brie Larson e, soprattutto, di Jacob Trembaly bucano lo schermo. A supportarli efficacemente, una serie di personaggi secondari degni di nota: nonni, poliziotti, medici, animali veri e immaginari. Emozionante.

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