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The Broken Crown - La corona spezzata

Regia di Ruben Maria Soriquez vedi scheda film

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La recensione su The Broken Crown - La corona spezzata

di medusatouch
1 stelle

A cura di Luigi Vincelli.Una cocente delusione questo mafia-movie italo-tedesco, sull'ambiziosa scia dei ben più noti "Romanzo criminale" (2005) e "Gomorra"(2008), e che ci era stato presentato come una pellicola d'azione e dalle forti emozioni....Ma francamente, è praticamente impossibile non offendere e difendere un prodotto a dir poco rozzissimo, la cui qualita' è parecchio al di sotto dei livelli di guardia, e nel quale si respira troppo "L' Ariamara"(2001), per citare una nota fiction barese girata in modo scientemente amatoriale da attori non professionisti e che imperversa sulle emittenti locali pugliesi.Anche qui siamo in presenza di una sorta di "parrocchiale cinesceneggiata" tarantina semi-dialettale, all'uopo sottotitolata, che pencola tra il melodramma e la parodia, purtroppo, involontaria.La trama, banalissima e stereotipata, si snoda in modo eccessivamente didascalico tanto si affanna a spiegare tutto e pure troppo, anche facendo ricorso a vari flash-back in b/n, laddove qualche taglio avrebbe giovato senz'altro al ritmo che invece risulta narrativamente prolisso e non adatto ai canoni cinematografici.Più o meno palesi anche se tremendi alcuni omaggi:Dal banchetto nuziale de "IL Padrino" ai succitati flash-back di "C'era una volta in America" fino a "Gli intoccabili", nell'omicidio di un commensale traditore mentre pranza a casa del suo bosse che forse costituisce la scena clou di un film stranamente avarissimo di cruenti scene d'azione e di sesso che invece proprio il genere imporrebbe.In conclusione trattasi di un film verbosissimo, dai dialoghi turpi ,affatto spettacolare e con qualche icongruente ingenuita', girato perlopiù in interni e che poco sfrutta, tranne che per qualche estemporanea e suggestiva clip, le bellezze naturali ed artistiche di una location davvero inusitata e poco nota, sugli schermi, come quella di Taranto.Un paio di colpi di scena, di cui non vi anticipiamo nulla, sono comunque ben assestati, specie quello finale che, sebbene non originale, e' quasi degno di una tragedia shakesperiana e risolleva, si fa per dire, le sorti di un prodotto alquanto indigesto che ben difficilmente riuscira' a trovare un target persino televisivo.Sullo stesso tema, molto meglio aveva fatto nel 2001 la miniserie per la Rai Tv "Sarò il tuo giudice", girata nella stessa citta' bimare.Dignitose invece e spesso sorpredendenti le interpretazioni degli attori, fatta eccezione per i due legnosissimi ed antipatici protagonisti(Nela Lucic e Vittorio Boscolo)in un cast composto prevalentemente da "volti" di non professionisti, ma tutti indovinati, ed impreziosito da nomi noti come A.Roncato, T.Sperandeo e M.Bonetti, che forse troppo incautamente hanno preso parte a questa cosa.Voto:1/10(PESSIMO).

I GIUDIZI SUL CAST:
Ruben Maria Soriquez(regista):Bolognese di origini filippine classe 1971,con un passato da chitarrista in vari gruppi musicali,è qui esordiente nel lungometraggio dopo aver girato alcuni promettenti "corti" e soprattutto l'interessante documentario "Sexocracy: the man of Bunga Bunga"(2011),che ha ricevuto nientemeno una nomination al Festival di New-York.Viste le talentuose premesse era dunque lecito attendersi qualcosa di piu',ma probabilmente ha pagato lo scotto dell'inesperienza.In questa sua opera prima ha anche curato la fotografia,con esiti migliori,a riprova di un notevole ecclettismo artistico.Non ci resta che augurargli di far meglio con i suoi prossimi lavori.
Vittorio Boscolo(nel ruolo di Tano):Imbarazzante carneade dal fisico palestrato e dalla fattezze licantropesche , recitazione abominevole, carisma di uno spaghetto scotto e quel che e' peggio e' pure troppo brutto, goffo , ed  antipatico per la parte della canaglia  protagonista.Insomma più che un cane un...lupo mannaro e dunque UN  VERO INCUBO!PESSIMO.                                                                   
Nela Lucic
(nel ruolo di Vittoria):Bosniaca ma adottata dal cinema nostrano dopo essere stata lanciata con clamore da Tinto Brass nel suo "Mon Amour"(2006),famigerato per le torride scene lesbiche,ma che da quel clichè sebbene appropriato,ha in seguito cercato di affrancarsi,persino con due film di Pupi Avati in piccoli ruoli("IL papà di Giovanna" e "Gli amici del bar Margherita") e in Tv con la rai-fiction "Ho sposato uno sbirro",tuttavia sempre con risultati modesti.Qui risulta fuori parte oltre che castissima,fornendo una prova troppo leziosa e poco convincente.Dato il suo fascino "vampiresco" sembra proprio che possa  ricoprire ,anche se con classe ed eleganza, solo ruoli da femme-fatale dark lady.MEDIOCRE.
Andrea Roncato (nel ruolo del commissario Taviano):Al suo primo ruolo drammatico convince abbastanza,dimostrando la regola che i comici sono versatili a differenza dei melodrammatici,e ci riesce mediante un'interpretazione dimessa e misurata nononostante la regia non lo aiuti per niente.Anche se chiaramente siamo anni luce dai mitici commissari di Tognazzi o Mastroianni,il risultato e' tutto sommato BUONO.
Nicola Pernisco 
(Nel ruolo del boss Don Nicola):Attore dilettante,nella vita reale si occupa di ristorazione,colpisce per spontaneità e naturalezza,oltre ad avere la faccia giusta che conferisce credibilita' al personaggio.Sembra saltato fuori da uno spaghetti-western,farebbe una bella figura anche in un film di Q.Tarantino.In definitiva un'attore mancato,almeno finora,ma non e' mai troppo tardi...OTTIMO!
Rinaldo Talamonti 
(Nel ruolo del boss Don Carmelo):Classe 1947 ha avuto una curiosissima carriera,che intrigherebbe parecchio la fortunata e benemerita trasmissione Rai "Stracult" ideata da Marco Giusti.Sembra davvero un sopravvissuto della notte dei tempi!Nella sua trashissima filmografia figurano una quarantina(!) di misconosciute commedie sexy,tra il 1969 e il 1979,...TUTTE GIRATE IN GERMANIA (?!)veramente stranissimo(!) tanto che lo si potrebbe definire una sorta di Alvaro Vitali italo-tedesco.Pazzesco!Va pero' ricordato anche uno sfortunatissimo spaghetti-western del '75 "Prima ti suono e poi...ti sparo!"('75) accanto al celebre George Hilton.Poi,dopo una misteriosa pausa decennale,il ritorno a partire dagli anni '90 alla tv tedesca,con partecipazioni a vari telefilm,anche di successo, da "L'ispettore Derrick" fino al "Commissario Rex ". Tornando al film attuale,il nostro redivivo attore,fornisce un'interpretazione ambiziosa e a tratti troppo teatraleggiante ed istrionica,manco s'inscenasse il "Macbeth",ma pur riconoscendo connotazioni tragiche alla solitudine del suo sanguinario personaggio,la performance risulta decisamente vanagloriosa e poco aderente al contesto del film tanto da sfociare nella farsa involontaria.SUFFICIENTE.Pero' la sua sola presenza e' una vera chicca della pellicola.
Antonio Fornaro (nel ruolo di un killer):Attore autoctono dalla trentennale esperienza nel teatro e nelle emittenti locali,specializzato in commedie dialettali.Qui mostra,oltre che un appropriato look dacoatto,una disinvoltura al ruolo da far invidia persino al mitico Tomas Milian,come per il suo amico N.Pernisco pronto ad essere chiamato da Quentin Tarantino.OTTIMO!
Horst Janson (nel ruolo dell'ispettore Gruber):Attore tedesco,classe 1935,di secondo piano ma che negli anni '70 ha respirato,sia pure in ruoli minori,il cinema di serie "A",specie quello bellico,in film di successo come ("L'uomo che venne dal Nord ","Ci rivedremo all'inferno "e"Specchio per le allodole").Gli appassionati dell'horror,lo ricorderanno invece come protagonista principale nel trash "Capitan Kronos-IL Cacciatore di Vampiri",mentre in Italia giro' un paio di spaghetti western("Viva la muerte...tua!" e "La vita,a volte,e' molto dura vero Provvidenza?") accanto a F.Nero e T.Milian,poi dagli ' 80 fino ad oggi solo tanta televisione tedesca.Qui e' abbastanza convincente anche se un po' troppo attempato per la parte:BUONO.
Olivia Pascal (nel ruolo di un'agente immobiliare):Altra chicca del cast,fu una giovanissima e sexy meteora nei primi anni '70,nota in Germania per aver preso parte, già diciannovenne, ad una decina di film erotici,tra quali spicca persino "Interno di un convento"(1978),una pruriginosa versione del celebre romanzo di Sthendal diretta da uno dei maestri del genere il polacco Walerian Borowczyk.Qualche ossessionato dall'horror,potrebbe ricordarsela come protagonista nello slasher trash "Profonde Tenebre"(1981)dello specialista Jesus Franco.In seguito,dopo questa sua unica e sfortunata prova nelthriller,a partire dagli anni' 80 fino a tutt'oggi,partecipa ad innumerevoli telefilm tedeschi.Qui pero' a 54 anni e' decisamente irriconoscibile,specie rispetto alle sue prime scandalose apparizioni,offrendo comunque una prova SUFFICIENTE in un piccolo ruolo.
Luigi Romandini (nel ruolo del giudice Miceli):Attore non professionista,nella vita reale e' un dirigente dell' Ente Provincia,qui al suo esordio rivela insospettabili doti recitative,anche sfoderando una discreta gamma di sfumature ed espressioni da cui trasudano pathos e tensione degne di un noir di Melville, riuscendo cosi' a lasciare il segno pur restando in scena per meno di dieci minuti.Oltre a possedere unphysique du role che per dignita' ed eleganza e' aderentissimo al personaggio assegnatogli.Complimenti anche a chi l'ha scoperto.OTTIMO!
Franco Trentalance: Insulsa prova attoriale,ammesso che cosi' la si possa chiamare,di un porno-divetto,cui non basta il look minaccioso per convincere.PESSIMO.
Manuela Morabito(Nel ruolo della moglie del comm.Taviano):Attrice romana "feticcio" di Pupi Avati,con il quale ha gia' girato ben 7 film,ma lanciata da Marco Risi nel famoso "IL muro di gomma"('91).40 anni portati in modo strepitoso,molto piu' brava ed avvenente della tanto strombazzata Lucic ed anche simpaticissima.Un vero crimine concederle solo una particina,ma quel poco brilla.OTTIMA.
Tony Sperandeo:Avrebbe dovuto essere la vera star del film,ma ovviamentente motivi di low-budget,gli impediscono un minutaggio maggiore di un semplice cameo,ciononostante riesce ad essere efficace anche in un breve ruolo come solo i grandissimi sanno fare.Ma sarebbe ora che si affrancasse da questi ruoli da "picciotto siciliano" su cui è stata basata tutta la sua comunque buona carriera,proprio perchè meriterebbe anche di più.OTTIMO.
Massimo Bonetti: Cameo lampo del noto attore televisivo per cui resta ingiudicabile in questa sua prova.S.V.
RECENSIONE A CURA DI "LUIGI VINCELLI".(Copyright 2013 C/O Film Tv.It)

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