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3 Generations - Una famiglia quasi perfetta

Regia di Gaby Dellal vedi scheda film

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La recensione su 3 Generations - Una famiglia quasi perfetta

di M Valdemar
7 stelle

 

locandina

3 Generations - Una famiglia quasi perfetta (2015): locandina



About Ray, il titolo originale. Ed infatti il film diretto da Gaby Dellal parla di Ray-nata-Ramona: il tema, particolarmente attuale quanto oggetto delle più disparate disperate invettive mistificatrici, è l'identità di genere, l'inadeguatezza del corpo e la conseguente consapevolezza (propria e di chi ci è intorno). L'autodeterminazione, infine.
La scelta, più che curiosa, necessaria, risiede nello sguardo: femminile. Dalla regista alla co-sceneggiatirce alle (tre generazioni di) interpreti. Epoche, (contrap)posizioni, sfumature, storie, strade: dall'incrocio di nature e animi così diversi, invero tendente a una meta ideale, idealizzata, sorgono strati di concreta percorribilità attraverso le intricate vie e vie di fuga dell'instabile materia-sesso.
Un concerto a più voci - pur sotto l'egida di schematismi e consuetudini nella rappresentazione che ne affievoliscono portata (anche teorica), sostanza e potenza - come innesco e messa in opera di un racconto educato anziché (banalmente) educativo, nel quale la polifonia narrativo-introspettiva si fa vettore sano di contenuti ineludibili.
Nella fluidità dell'esecuzione, consapevole delle sue volute dimensioni - non abitano qui né acuti urlati né turgidi ricatti né enfasi di sorta -, istantanee di sincerità applicata con cognizione di causa e fruibilità non autoassolutoria.
Ben bilanciati i momenti drammatici con le fasi più leggere: il tocco rimane sempre pulito, vivo, puntuale, ancorché affiorino sovraincisioni meno strutturate, un po' slegate (la questione della dubbia paternità sembra di troppo), e pertanto non tutto sia a fuoco (inevitabilmente, le controparti maschili, il loro "mondo").
Un film comunque con un'identità tutta sua, da difendere, etico e nient'affatto sermoneggiante, che "osa" con un finale aperto e apertamente speranzoso; splendidamente illuminato, ça va sans dire, dalla presenza delle tre formidabili attrici. In ordine di anzianità di servizio: Susan Sarandon, sempre un piacere vederla sebbene ripeta un ruolo non nuovissimo, la meravigliosa Naomi Watts, ed Elle Fanning, un portento (qualunque cosa faccia).

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