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Il treno

Regia di John Frankenheimer vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il treno

di sasso67
8 stelle

La descrizione di una passione quasi feticistica di un ufficiale della Wehrmacht, durante il ritiro dalla Francia occupata, per i capolavori della pittura dell’Impressionismo francese, che intende trafugare dal museo del Jeu de Paume verso la Germania. Così come il capo dei partigiani francesi Labiche (Burt Lancaster) non capisce il valore artistico delle tele, per il cui recupero sacrifica a malincuore parecchie vite umane, così il colonnello Von Waldheim (Paul Scofield) non si rende conto del loro valore nazionalistico: esse sono il patrimonio culturale ed identitario di un popolo intero; finché quelle opere esistono devono restare in Francia, a pena di impoverire una nazione intera ed il suo territorio. Frankenheimer realizza il film con grande senso dello spettacolo (bella la fotografia di Jeanne Tournier e Walter Wottitz) e qualche piccola caduta. Naturalmente simpatizza per i francesi e, da cineasta, stigmatizza la passione insana dell’ufficiale tedesco per le opere d’arte, quando essa sia portata al fanatismo ed allo sprezzo della vita propria ed altrui. Tanto che nel finale il rude Labiche risponde alla perorazione del colonnello («la bellezza appartiene a chi la può apprezzare!») con una sventagliata di mitra. Il treno avrebbe dovuto essere diretto da Arthur Penn, che però fu cacciato dal set dal protagonista Lancaster, che si affidò a Frankenheimer, più congeniale al suo modo di interpretare i ruoli cinematografici.

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