Regia di Gérard Oury vedi scheda film
Oggi voglio parlarvi di un film campione d’incassi del 1966, il divertissement: La grande vadrouille/3 uomini in fuga. Durante la seconda guerra mondiale un aereo inglese viene abbattuto, mentre in missione sorvola Parigi che è come noto occupata dalle truppe tedesche; i tre uomini riescono a lanciarsi con il paracadute e finiscono il primo sul tetto dell’Opera, il secondo vicino al quartier generale dell SS, il terzo ed ultimo componente nello zoo. Vengono aiutati rispettivamente dal direttore d’orchestra: Stanislav Lefort/Louis de Funès, da un imbianchino: Augustin Bouvet/Bourvil e da una giovane ed affascinate pupara: Juliette/Marie Dubois.I tre riusciranno a congiungersi e come si sa l’unione fa la forza ed insieme ai loro salvatori ed ora amici di ventura iniziano una lunga ed appassionante fuga, attraversando la Francia occupata dai tedeschi. Purtroppo però i fuggiaschi non hanno fortuna e chi prima, chi dopo verranno tutti catturati, però grazie alla loro improvvisazione ed alla buona sorte, riescono a trovare la libertà tanto agognata a bordo di di due alianti, guidati da una monaca che ha sposata la loro causa. Film spassoso divertente diretto con meno sapiente da Gerard Oury, con un Louis de Funes in gran forma, come solo ne le folli avventure di Rabbi Jacob del 1973. Una nota di merito anche alle dolcissime Marie Dubois e Andrea Parisy, una meravigliosa Suor Marie-Odile. Per il reparto attori oltre al grande Bourvil, una nota di merito per Terry Thomas/Sir Reginald gradevole attore britannico, indimenticabile nel bellissimo: Questo pazzo pazzo pazzo pazzo mondo di Stanley Kramer e Benno Sterzenbach/Maggiore Achbach. Film così divertenti, ricchi di battute e di situazioni surreali e comiche come le care vecchie comiche americane non ne girano più, ecco perché ogni tanto bisogna rivedere questi piccoli grandi film girati con brioin modo leggero, ma con grande professionalità.
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