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Colonia

Regia di Florian Gallenberger vedi scheda film

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La recensione su Colonia

di emil
7 stelle

 

 

1973, Cile.

Daniel (D.Bhrul) è un fotografo tedesco che collabora con il governo socialista di Allende. Pinochet prende il potere con un colpo di stato, tutti coloro che sostenevano il precedente governo rischiano la vita. Daniel viene riconosciuto come tale ed internato nella Colonia Dignidad, una struttura di recupero dei prigionieri di guerra gestita da un uomo tedesco che si fa chiamare Pius (M.Nyqvist), guru di una setta che in nome della religione compie le peggiori atrocità. La fidanzata di Daniel, Lena (E.Wattson), entra appositamente nella Colonia, con l'intento di recuperare Daniel, senza immaginare cosa la aspetta. Il regista ha il merito di mettere a fuoco una storia terribile, colpevolmente ignorata dai media di mezzo mondo. Una micro società dove si praticava la tortura e la pedofilia, che aveva legami con il nazismo, protetta sia dal governo Pinochet che dalla Germania ( che tramite l'organizzazione di Pius vendeva armi al governo cileno). Non parliamo poi del vaticano e della CIA, che sfruttó la colonia per perseguitare i comunisti. Le principali attività economiche erano legate all'agricoltura; all'interno vi era una scuola, un ospedale, una centrale energetica. Reti elettrificate , trappole mortali e cani da guardia rendevano quasi impossibile la fuga. Un ritratto ad ampi tratti disturbante della sbornia di potere che genera mostri purtroppo impuniti. Il film denuncia tutto questo senza mezzi termini, anche se più che una denuncia politica finisce per ricondurre più alla tormentata storia di smarrimento e di ricongiunzione di due vittime innocenti, due anime "democratiche" in mezzo ad un mondo di orchi invasati dal regime. Ma da qualunque parte si prenda il film funziona. Empatico, coinvolgente, teso come un thriller anche se thriller non è , genera impotenza e rabbia nello spettatore. Finale che ricopia Argo ma il meglio è fatto.

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