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Insidious 3 - L'inizio

Regia di Leigh Whannell vedi scheda film

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La recensione su Insidious 3 - L'inizio

di EightAndHalf
3 stelle

One Woman Show.

 

Ormai questo sta diventando la saga di Insidious (possiamo chiamarla tale, giunti di fronte a questo terzo capitolo). Niente da invidiare alle saghe horror del passato. Insidious 3 manifesta un orgoglioso senso di appartenenza al proprio genere, un'appartenenza che la piattezza di tutto ciò che non sia spavento dimostra continuamente (script imbarazzanti, personaggi ridicoli, trame sempre uguali). Ma anche lo spavento, purtroppo, in Insidious 3, ha l'aspetto risaputo di apparizioni fracassone che ti abituano fin da subito alla solfa. E non stai che ad aspettarli, quegli spaventi, magari portando la mano davanti agli occhi, ma senza terrore, conscio che farsi spaventare, in quelle date circostanze, con la piattezza esasperante di un film del genere, è qualcosa che non vale la pena subire. 

 

locandina

Insidious 3 - L'inizio (2015): locandina

 

Eppure, due stelle. Molti si chiederanno come mai, e magari se lo chiedono anche coloro che, visto il film, hanno potuto a buon ragione mostrare disappunto. In effetti tutto il primo tempo è abbastanza scadente, la protagonista è un personaggio irritante, gli scambi tra gli attori sembrano veramente scritti da un ragazzino neanche troppo intelligente. La famigliola che ha perso la madre è una famigliola già vista altre volte, e che non mostra dinamiche interne che lascino presagire neanche il minimo tentativo di dire qualcosa di diverso. La storia è ovviamente tutto un pretesto. Non ci frega molto che la ragazzina muoia o meno, ci frega di vedere cosa si sono inventati a livello di genuino orrore. E di quello ce n'è poco, l'inquietudine eventuale e sporadica abbandona l'anima dello spettatore subito dopo il conclamato spavento (spesso telefonato, e prevedibile nel suo attuarsi). Dunque, sembrerebbe che sia tutto da buttare (e stare lì a spulciare l'inventario di difetti non è neanche particolarmente costruttivo, né utile).

 

Stefanie Scott

Insidious 3 - L'inizio (2015): Stefanie Scott

 

Allora cosa salva Insidious 3? Perché sì, al netto di tutte le stupidaggini che mette in scena, due stelle appaiono estremamente generose. Ebbene, la cosa più invitante del film è proprio l'one woman show portato avanti da Lin Shaye, un personaggio secondario nei primi due Insidious, e che qui assume invece un ruolo più che fondamentale, capace di mettere in secondo piano la giovane protagonista insignificante e lo stupido padre di lei. Lin Shaye, che ha dato il suo meglio nel dimenticato Dead End di Jean-Baptiste Andrea, è ancora la medium Elise, e qui è particolarmente spaventata perché il fantasma della vecchia signora, apparso già nel primo film, la vuole morta, così come altre anime parassite che si cibano dell'energia vitale dei ragazzini più ingenui e sognatori. Le invenzioni del primo, brillante Insidious (ma sempre tre stellette stentate, eh) ricompaiono improvvisamente nella seconda parte del film, con particolare attenzione ai due acchiappafantasmi bamboccioni che qui fanno, nella cronologia della trama, la loro prima apparizione. Tutta la parte finale è un rifarsi continuo al primo episodio, e il film riesce a funzionare solo in quanto legato agli altri due film. La struttura dell'Altrove e dei viaggi nell'oltretomba rimane intatta, l'adrenalina nell'ultima mezz'ora riesce leggermente a crescere (e nonostante fosse il migliore dei tre, nel primo Insidious era proprio il finale a deludere), e il divertimento trash si può allegramente sfogare su un film usa e getta come molti horror che qualche idea, minima, ce l'hanno.

 

Lin Shaye

Insidious 3 - L'inizio (2015): Lin Shaye

 

Infatti se si vuole stare anche un poco più attenti all'estetica del film, non si può dire che Leigh Whannell non sappia muovere una cinepresa (minimamente curiosa la scena della finestra). E' il confronto con James Wan a non reggere, purtroppo. Insomma, l'appassionato dell'horror senza troppe aspettative, conscio di vedere un film che certo non lo stravolgerà del tutto, saprà in qualche modo divertirsi. Specie se è stato testimone di altri recenti scempi horror (giusto per citarne alcuni: Annabelle, La stirpe del male, 1303, ClownThe Devil Inside, e la lista continua ancora a lungo). C'è solo da abituarsi agli altri due capitoli, e dopo il terzo viene quasi il desiderio che se ne facciano i seguiti, per questo malsano legame con le storie che abbiano anche minimamente tenuti attaccati alla poltrona in un recente passato. 

 

Lin Shaye

Insidious 3 - L'inizio (2015): Lin Shaye

 

Noi amanti dell'horror siamo abituati male e trattati male. Sta a ognuno voler cercare il piccolo filino che permetta di intrattenersi di fronte a un film decisamente mediocre, o voler pretendere un po' di più da film che da basso continuano a volare basso. 

E il "Vieni avanti, puttana" di Lin Shaye, verso la fine, ridesta un affetto smisurato per il suo personaggio, tale da valere il prezzo del biglietto.

 

______

 

ANOMALO AGGIORNAMENTO: 18/01/2018

Insidious 3 scende a una stella e mezzo a fronte delle due stelle meritate da Insidious 4. Sono passati quasi tre anni e nella memoria di Insidious 3 non c'è nemmeno l'ombra.

 

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