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Demolition - Amare e vivere

Regia di Jean-Marc Vallée vedi scheda film

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La recensione su Demolition - Amare e vivere

di maurizio73
6 stelle

Il film di Jean-Marc Vallée rischia di girare a vuoto come il suo stralunato protagonista, ma riscopre il suo senso in un finale che accelera sul pedale degli eventi drammatici per virare inaspettatamente verso l'eterea leggerezza di un sogno d'infanzia: una giostra dei sentimenti che si fa perdono sincero e incondizionato atto d'amore per la vita.

Alla morte della moglie, in seguito all'incidente d'auto cui è sopravvissuto, il trader finanziario Davis Mitchell reagisce in maniera sconcertante, iniziando una demolizione fisica ed emotiva di un presente fatto di una vita agiata, una casa di lusso ed un lavoro facile e remunerativo che lo lega ancora al suocero e datore di lavoro. La sua lenta risalita inizia grazie al rapporto epistolare con l'addetta alle relazioni con il cliente di una compagnia di macchinette distributrici con le quali l'uomo lamenta di aver avuto un'esperienza insoddisfacente...

 

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Demolition (2015): La Locandina del Fim

 

Detta così la trama di questo dramma grottesco e poetico sembra tutto un programma, rivolgendo i classici contenuti della elaborazione del lutto nal puro pretesto per una esibizione border line del solito one man show interpretato dal pur bravo ed in parte Jake (Donnie Darko) Gyllenhaal.
In realtà è l'ennesima incursione del canadese Jean-Marc Vallée (dopo gente come Cronemberg, Egoyan e Villeneuve ci stiamo facendo un'idea sulle sinistre influenze climatiche della regione geografica di provenineza) nel difficile cammino di ricostruzione dell'identità di chi, prima ancora di aver perso il coniuge (Wild - 2014) sembra aver smarrito il senso di una esistenza grigia e di cui si fatica a rintracciare i sentimenti sepolti al di sotto delle convenzioni della vita borghese e di una posizione sociale che pretende di dirci chi siamo veramente. Mentre la bionda Witherspoon abbandona baracca e burattini (lei il marito c'è l'ha vivo, ma l'ha mollato) per iniziare il suo personale Camino de Santiago tra le foreste del Pacific Crest Trail, l'ombroso protagonista di questo film opera da un lato una demolizione fisica e psichica delle sovrastrutture che gli impediscono di superare il vuoto emotivo di un prematura e tragica separazione coniugale e dall'altro cerca di ricostruirne il senso nella trama di un avvicinamento sentimentale agito attraverso una pretestuosa ed accidentale corrispondenza epistolare: Il caso e la necessità che come sempre rappresentano l'imponderabile dualismo di un destino umano votato all'inevitabile scopertà del sè. Costruito attraverso un senso del grottesco che destruttura le classiche coordinate del melodramma sentimentale (The Disappearance of Eleanor Rigby) ed il flusso di coscienza di un voice over fubescamente interrotto dalle bizzarre esplosioni di una riscoperta sentimentale con motivo musicale annesso (bellissime La Bohème di Aznavour, Touch Me, I'm Going to Scream Pt. 2 di Jim James e Crazy on You delle Heart), il film di Jean-Marc Vallée rischia di girare a vuoto come il suo stralunato protagonista, ma riscopre il suo senso in un finale che accelera sul pedale degli eventi drammatici (il doppio pestaggio dell'uomo e del ragazzino) per virare inaspettatamente verso l'eterea leggerezza di un sogno d'infanzia, una giostra dei sentimenti che si fa perdono sincero e incondizionato atto d'amore: per la consorte defunta, per la bellezza della vita, per l'insostituibile valore del presente. Insomma il rischio di una Insonnia d'amore alla Nora Ephron sembra fortunatamente scongiurato da un montaggio sapiente, da una colonna sonora superlativa e dall'ottima direzione degli attori: l'intensa e matura madre single della Watts e la folgorante prestanza scenica del guitto irsuto ed accattivante di Jake Gyllenhaal. Affascinate, benchè prevalentemente fantasmatica, la presenza della bellissima Hether Lind.

Presentato al Toronto International Film Festival 2015, si aggiudica il premio del Pubblico al South by Southwest Film Festival 2016.

 

"Bella la vita dicevi tu
e t' ha imbroglio e t' ha fottuto proprio tu
con le regine, con i suoi re
il carrozzone va avanti da sé."

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