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Demolition - Amare e vivere

Regia di Jean-Marc Vallée vedi scheda film

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travis83

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La recensione su Demolition - Amare e vivere

di travis83
5 stelle

ll giorno in cui la sua giovane moglie muore tragicamente, mentre è ancora in ospedale, incapace di realizzare la terribile notizia appena ricevuta, Davis fa per acquistare qualcosa da un distributore automatico di snack ma il meccanismo s’inceppa. Nei giorni successivi, Davis entra in un vortice esistenziale, si isola, non sa più dire se amava la sua donna, se era soddisfatto della sua vita, non sa più nulla e si sfoga scrivendo un reclamo alla ditta fornitrice del distributore chiedendo un rimborso, non avendo risposta continua a scrivere una serie di lettere che rivelano sorprendenti ammissioni personali.

Le lettere di Davis catturano l'attenzione del rappresentante del servizio clienti Karen. Davis e Karen si conoscono e da quell'incontro qualcosa nella vita di Davis prende una forma diversa...

Il nono film del regista Jean-Marc Vallée, è un dramma contemporaneo, dove il protagonista Davis interpretato magistralmente da Jake Gyllenhaal subisce uno sconvolgimento della propria vita che per molti avrebbe una reazione immediate mentre la sua è intima quasi impercettibile. Uno degli aspetti interessanti di Demolition è l'uso "terapeutico" di scrivere delle lettere, il protagonista attraverso l'uso per così dire "fuori moda" riesce a mettere a nudo i propri pensieri, dialoga con una sconosciuta mentre con la realtà fa fatica a relazionarsi e ad avere emozioni. In uno dei primi colloqui con il suocero suo datore di lavoro interpretato da un grandissimo Chris Cooper, si perscepisce il contrasto tra un padre addolorato per la perdita della figlia e un genero totalmente assente. Una contrapposizione drammatica che porterà i due ad uno scontro inevitabile.

Il film si regge sulle caraterizzazioni dei personaggi, tutti gli attori sono in parte e il sapiente uso dei flashback riesce a creare il giusto patos tra quello che accade e quello che invece era accaduto prima dell'incidente mortale. Un altro punto di forza è il montaggio sapiente in grado di tenere alta la drammaticità della storia, quello che invece non convince in pieno è la sceneggiatura, se nella prima parte riesce a tener bene il meccanismo della storia, nella seconda parte si fa più affannosa e ripetitiva.

Un operazione riuscita a metà che si lascia guardare solo esclusivamente per l'intensità di tutti gli attori.

 

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