Regia di Mario Mattòli vedi scheda film
Totò e Peppino impegnati in uno dei tanti filmetti che si tengono a galla solo grazie alla loro impagabile bravura. Da dimenticare tutto il resto.
Totò e Peppino impegnati in uno dei tanti filmetti che si tengono a galla solo grazie alla loro impagabile bravura. Poca cosa la trama, con il duo del titolo ricoverato in un manicomio a causa delle voglie di 'modernità' delle consorti che raccontano al primario (l'immancabile Aroldo Tieri) le proprie disavventure. E sono proprio queste a formare a tutti gli effetti le quattro scenette che compongono il film. A peggiorare un'opera non esattamente indimenticabile vi sono poi i numeri musicali, inevitabili come l'aglio nei ristoranti a buon mercato nelle commedie di quegli anni, e presenti qui per partita tripla, con ben due performances di Johnny Dorelli e la sua hit del momento che appesantiscono solo la visione (oggi quanto meno, magari nel '58 la arricchivano, chissà). Appena sufficiente nel complesso.
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