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Totò a colori

Regia di Steno vedi scheda film

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FABIO1971

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La recensione su Totò a colori

di FABIO1971
8 stelle

"Beh, allora, se mi permettete, io sono l'onorevole Cosimo Trombetta"
"Trombetta?"
"Sì"
"Trombetta, Trombetta: questo nome non mi è nuovo..."
"Beh, l'avrete letto sul giornale, è vero?"
"Io ho conosciuto anche suo padre, sa?"
"Sì? Beh, non mi stupisce, mio padre è talmente conosciuto..."
"Eh, chi è che non conosce quel trombone di suo padre? Bravo, bravo..."
"No, no, ma che trombone!"
"Bravo..."
"Ma, scusate..."
"Stia comodo..."
"No, state comodo voi"
"Comodo, comodo..."
"Ma siete in equivoco, signore: avete detto Trombone. Scusate, se io faccio Trombetta è chiaro che anche mio padre faccia Trombetta"
"Lo so, ma alle volte, sa..."
"No, no, per carità, no, no: Trombetta è padre e Trombetta è figlio!"
"Beh, a prescindere..."
"Viceversa, mia sorella..."
"Fa Trombone!"
"Ecco, fa Trombone... Ma no!"
"Sì, fa Trombone..."
"No, no, mi avete fatto confondere"
"Su, sua sorella fa Trombone"
"No, vi garantisco, non fa Trombone"
"Si faccia servire da me..."
"Cosa ne volete sapere, voi?"
"Io lo so, sono un uomo di mondo, ho fatto tre anni di militare a Cuneo, vi basti questo..."
"Ma mia sorella non è mai stata a Cuneo!"
"Ma non vuol dire, fa Trombone"
"Ma no, fa Trombetta"
"Glielo dico io, non insista..."
"Ma che dite voi, non vorrete mica conoscere mia sorella meglio di me?"
"Vabbè, vabbè, vabbè..."
"Vi garantisco che fa Trombetta"
"Sissignore, fa Trombetta"
"Sissignore!"
"Vabbè, vabbè..."
"Per meglio dire, faceva Trombetta..."
"Oh, ci siamo, ci siete cascato!"
"Ma no!"
"È come dico io, fa Trombone"
"State fermo, non mi posso sentir toccare"
"Tre anni a Cuneo..."
"Sì, per cortesia, lasciate che vi spieghi: faceva Trombetta da signorina, adesso che ha sposato un Bocca fa Trombetta in Bocca..."
"Oh bella, e per forza..."
"Perchè per forza?"
"Perchè la trombetta si mette in bocca: dove la vuol mettere, lei, la trombetta?"
"Ma cosa avete capito?"
"Ha visto mai qualcuno con la trombetta in un altro posto?"
"Non è che mia sorella si mette la trombetta in bocca..."
"Se la mette..."
"Ma nossignore!"
"Si lasci servire da me, se la mette... Anche a Cuneo i trombettieri si mettevano la trombetta in bocca, glielo dico io, sono un uomo di mondo..."
"Ma per piacere..."
"Se la mette e non si fa vedere da lei..."
"Ma come?"
"Sì, per casa, tetterettetè, davanti allo specchio, drin, la porta, chi è? Mio fratello, oddio, e si nasconde la trombetta dietro..."
"Andiamo, via, e cercate di capire: Bocca è il cognome di mio cognato, no?"
[Totò e Mario Castellani nello scompartimento del treno]

L'illustre Joe Pellecchia (Bruno Corelli), gangster in esilio negli Stati Uniti, torna in visita a Caianello, il suo paese natìo: le autorità cittadine si mettono in moto per predisporre una degna accoglienza, ma quando, durante i preparativi, il maestro Tiburzi (Virgilio Riento), direttore della banda musicale, rimane stroncato da una paralisi ad un braccio, si ritrovano costretti ad affidarne la conduzione al maestro Scannagatti (Totò), musicista in cerca di gloria ed in perenne attesa di una convocazione dagli editori Tiscordi e Sozzogno. Questo l'incipit di uno dei primi lungometraggi italiani a colori (palma che spetta a La rosa di Bagdad di Domenighini), apoteosi coloratissima (la fotografia, splendida, è curata da Tonino Delli Colli) della comicità survoltata ed irrefrenabile di Totò, che qui, attraverso il copione firmato da Steno insieme a Monicelli, Age e Scarpelli (sulla base di un soggetto di Totò e Michele Galdieri) ripropone una scintillante antologia dei suoi sketch più famosi, un vero e proprio fiume in piena di gag e tormentoni verbali irresistibili e movenze burattinesche ed irriverenti, legate insieme da un esile e stralunato filo conduttore. Ritmo forsennato, una vicenda delirante, dialoghi spumeggianti, un cast d'interpreti in forma strepitosa, con una scatenata Franca Valeri ("Sono satura di salsedine e faraglioni, ho voglia di Dolomiti, di uomini alpestri, di grappa"...), un memorabile Mario Castellani nei panni del mitico onorevole Cosimo Trombetta ed un'Isa Barzizza in versione bomba-sexy. Fu, naturalmente, un clamoroso successo commerciale.

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