Espandi menu
cerca
Il caso Spotlight

Regia di Thomas McCarthy vedi scheda film

Recensioni

L'autore

marcopolo30

marcopolo30

Iscritto dal 1 settembre 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 124
  • Post 3
  • Recensioni 2999
  • Playlist 11
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Il caso Spotlight

di marcopolo30
7 stelle

Solido dramma ambientato nel mondo del giornalismo che sembra quasi una versione moderna del celebre “Tutti gli uomini del presidente”. Ottimo il livello generale della pellicola, sotto tutti gli aspetti, esagerato però l'Oscar come miglior film. VOTO: 7

Il caso Spotlight” rappresenta per il cinema d'investigazione giornalistica del secolo XXI quello che lo straordinario “Tutti gli uomini del presidente” ne rappresentò per il secolo anteriore. Cinema cioè basato su fatti di cronaca, certamente un po' romanzati, ma nei quali comunque i veri protagonsti restano la notizia, la verità e soprattutto il rapporto che intrecorre tra queste e i palazzi del potere. Il film di Pakula ci parlava dello scoperchiamanto del caso Watergate, qui il caso in questione (che non si chiama Spotlight se non nel titolo italiano; Spotlight era il nome del team del Boston Globe specializzato in giornalismo investigativo) è quello, certamente meno noto, che coinvolse la Chiesa Cattolica negli USA, rea di aver coperto innumerevoli casi di pedofilia commessi da membri del clero. Ora, è questo un buon film? Senz'altro, una pellicola di ottima fattura. È questo un film degno di essere considerato come il migliore in assoluto prodotto nell'anno solare 2015? Direi proprio di no, anche senza andare a controllare contro chi se la giocava in quella notte degli Oscar mi sovvengono così a memoria almeno due, tre titoli (“Sicario”, “The Revenant”, “Ex-Machina”) che in termini squisitamente cinematografici ne fanno un sol boccone. Oscar politico quindi? Direi di sì, e non poco, seppur quello del 2016 a “Moonlight” è certamente andato ancora oltre proiettando cupe ombre sul valore reale del premio in questione e dell'Academy stessa. Curioso notare che per Michael Keaton questo nuovo trionfo segna in pratica il completamento di quel processo di resurrezione iniziato con “Birdman”. Voglio dire: due pellicole nelle queli sei protagonista che vincono l'Oscar al miglior film in due anni consecutivi non so quanti possano vantarle nel proprio CV. E se si pensa al vuoto (quasi) assoluto dell'attore nel ventennio 1995-2014 vien da pensare che i miracoli a volte davvero succedono. Almeno dalle parti di Hollywood.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati