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Topaz

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

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La recensione su Topaz

di maso
7 stelle

 

 

 

 

Brutto o imperfetto?

Molti lo considerano un disastro altri come il sottoscritto lo reputano piacevolissimo da vedere ma con delle lacune enormi:

in primo luogo un protagonista di spessore che avrebbe dato più fascino e simpatia alla spia francese Deveraux, non che Frederick Stafford abbia recitato male, anzi è più bravo di quanto fosse in realtà e ricorda un po' Connery che fu la prima scelta di Hitch per il ruolo, non è certo memorabile e non regge il confronto con altre stelle che hanno popolato i film di Hitch ciò nonostante apprezzo la prova di questo attore cecoslovacco che un po' come George Lazenby vivrà l'apice della sua carriera dando i connotati e una certa eleganza a questa spia di matrice bondiana in giro per il mondo ma con una famiglia a cui pensare.

Il secondo elemento di cui necessita fortemente "Topaz" è un finale come si deve e non una accozzaglia di immagini che stanno a significare il suicidio della spia Piccoli e il fallimento del piano russo a Cuba, io rimonterei senza indugio il duello fra Piccoli e Stafford che fu bocciato alle anteprime e qundi accantonato da Hitch perchè amaramente deluso dai giovani americani che all'alba degli anni settanta non consideravano più nobile che due contendenti per ideali e per amore risolvessero le loro questioni con un duello, ho il DVD con questo finale negli extra e devo dire che seppure un po' disgiunto con il clima spionistico è un finale accettabile girato con inventiva e toni cupi in uno stadio di calcio che chiude la storia in maniera quanto meno elegante e aderente all'idea globale che il regista aveva del film.

 

Michel Piccoli, Frederick Stafford, Michel Subor

Topaz (1969): Michel Piccoli, Frederick Stafford, Michel Subor

Un'istantanea dalla sequenza del duello finale che fu escluso dal montaggio

dopo le prime proiezioni in cui ossrviamo che ormai André e Jacques giocano

a carte scoperte pronti a duellare in abiti rigorosamente neri

 

Michel Piccoli

Topaz (1969): Michel Piccoli

L'esito finale del duello si può vedere in questa foto ma Hitch concede un altro

colpo di scena al momento dello sparo fra i due contendenti

 

Un'altro aspetto che secondo me fa storcere la bocca è la vena anticomunista che si respira, ci voleva un po’ di imparzialità nel descrivere fatti e personaggi ma si sa che Hitch era un fanatico anticomunista e quindi non poteva che tratteggiare gli americani come dei cavalieri senza macchia e senza paura e i cubani come dei macellai ottusi.

C'è poi qualche buchetto nello sviluppo delgli intrecci sentimentali della storia ma questo è dovuto ai tagli che sono stati fatti dopo le prime proiezioni, mancano nella versione italiana e nel DVD le immagini importanti del party a cui Devereaux partecipa appena arrivato a Parigi dove incontra per la prima volta il suo vecchio amico e ora rivale Jaques Graville: nella sequenza si sviluppano le prime schermaglie fra loro e riemergono le relazioni del passato che hanno portato André e Nicole a sposarsi.

Mancano poi vari segmenti delle rivelazioni del disertore russo, tutte parti del film reintegrate nella nuova versione blue ray in cui è stato ripristinato anche il secondo finale girato da Hitch che secondo me gioca troppo sull'ironia: dopo essere stato smascherato il misterioso "Colombine" si imbarca in un volo per la Russia e incrocia ridanciano Devereaux mentre si appresta a rientrare in America con Nicole, con la quale sembra aver ristabilito un legame solido ma mi pare assurdo che sorrida al suo avversario numero uno che fugge impunito sotto i suoi occhi dopo aver anche avuto una relazione con sua moglie.

 

Dany Robin, Frederick Stafford

Topaz (1969): Dany Robin, Frederick Stafford

Questo frame è preso dal secondo finale, esattamente quando Nicole e André 

stanno salendo sulla scaletta dell'aereo e si accorgono che nell'apparecchio a 

fianco Colombine sta facendo lo stesso

 

 

 

 

Al di la' di tutto pur essendo da molti giudicato il lavoro peggiore del grande maestro insieme a "Number 17" l'intrigo sviluppato in Topaz sulla base del romanzo omonimo di Leon Uris mi aggancia tremendamente tanto che il film è uno dei miei preferiti del maestro, nei tre blocchi che lo compongono l'atmosfera spionistica cattura l'attenzione fin dalla bella sequenza iniziale nella capitale danese tutta da vedere in cui Hitch dimostra ancora di saperci fare come pochi seppero, sanno e sapranno.

Ci sono tanti luoghi splendidamente ripresi dal maestro, suspance diluita tranne che nel già citato brutto finale e una scena da antologia: quella in cui Parra smaschera Juanita e la colpisce a morte con una revolverata, Hitch indugia sul suo volto poi sulla pistola ed infine riprende il tutto dall’alto con la donna che stramazza al suolo ed il suo vestito viola che sembra dipingere sul pavimento una pozza di sangue, il trucco fu ottenuto con otto fili invisibili cuciti alle estremità della gonna indossata da Karin Dor, gli addetti fuori dall'inquadratura li tirarono contemporaneamente alla caduta dell'attrice e l'effetto è visivamente stupendo.

 

         Il genio di Hitch illumina la scena con una ripresa overhead da antologia

 

Vorrei tanto rimediare il blue-ray rieditato con le scene tagliate e commentate da Leonard Maltin mentre credo sia una leggenda che Hitchcock avesse girato un gran finale con Stafford che da la caccia a Piccoli nell'aeroporto di Parigi, ho una specie di rimpianto soprattutto per la mancanza di un finale convincente che è la pecca peggiore del film al contrario della critica fatta per la mancanza di nomi noti, credo invece che possa essere considerato un pregio, nel senso che è bello vedere un film di Hitch dove non ci sono le solite facce, ad esempio Karin Dor è una delle poche more da ricordare in un film del maestro e vista la presenza in "Si vive solo due volte" è un altro punto in comune con i film di OO7.

 

La trama

In piena guerra fredda una spia russa diserta con successo aviotrasportato dagli americani da Copenhagen a Washington.

Rivela la presenza di armamenti russi a Cuba e di un sottogruppo di spie comuniste all’interno del dipartimento francese che prende il nome di Topaz. Non c’è possibilità per un agente americano di entrare a Cuba visti gli attriti fra le due nazioni ma i buoni rapporti con la spia francese Devereaux fan si che proprio quest’ultimo venga incaricato della missione che porterà a galla anche gli intrighi sentimentali delle spie coinvolte.

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