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Roger Waters: The Wall

Regia di Sean Evans, Roger Waters vedi scheda film

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La recensione su Roger Waters: The Wall

di barabbovich
7 stelle

The Wall, uno dei tanti capolavori targati Pink Floyd, fu pubblicato nel 1979, anno che segna la fine del secolo brevissimo del rock (era iniziato appena 25 anni prima, nel 1954). Da allora, l'opera che più di ogni altra (con la sola eccezione del trascurabile The final cut) fa sentire il peso della firma di Roger Waters è stata sottoposta a un innumerevole numero di lifting: edizioni rimasterizzate, il concerto a Berlino per celebrare la caduta del muro 10 anni più tardi, versioni alternative, cofanetti e live. L'ultima arrivata è questa mega produzione in cui il bassista di una delle band più famose della storia del rock - qui anche co-regista con Sean Evans - raccoglie, cucendoli nello stesso ordine con cui venivano presentati nel disco, i brani di quell'album seminale registrati dal vivo in una tournee di immane impatto visivo. Se la ricostruzione di quei concerti, nell'imponenza delle scenografie, nella perfezione d'esecuzione della musica e soprattutto nello stupefacente lavoro di video arte, è destinata a farsi ricordare come una delle espressioni maggiori del rock portato al cinema, guasta la dimensione dell'intera operazione. Waters riporta in vita i fantasmi del secondo conflitto mondiale, in occasione del quale suo padre perse la vita durante lo sbarco di Anzio, per farne materia narrativa di un pellegrinaggio sulla strada degli avi che parte dalla Francia per arrivare sulla costa tirrenica poco a sud di Roma. Per quanto girati con gusto e grande competenza visiva, questi inserti rompono la continuità della performance live, dilatando il film a due ore e un quarto di durata. Come se non bastasse, in apertura l'irlandese Liam Neeson si spertica nelle lodi dell'opera (ce n'era bisogno?) e in chiusura la chiacchierata tra due dei membri dei Pink Floyd, lo stesso Waters e il batterista Nick Mason, pur partendo da un'idea indovinata (rispondere alle domande più bizzarre arrivate via internet in occasione del lancio del film), si espande oltre i limiti del sopportabile, portando The wall a quasi tre ore di durata. Troppe.

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