Regia di Charles Chaplin vedi scheda film
La coppia d'assi formata da Charlie Chaplin e Roscoe “Fatty” Arbuckle è protagonista di questo ben modesto cortometraggio che non brilla né per originalità né per brillanti trovate comiche. VOTO: 4
Roscoe “Fatty” Arbuckle è il co-protagonista di questa poco nota pellicola del primo periodo di Charlie Chaplin. Oggi sconosciuto ai più, resta forse la prima vittima dell'implacabile sistema 'mors tua vita mea' che da sempre vige dalle parti di Hollywood. La sua storia è quella della tipica ingiustizia annunciata: star di primissima grandezza del cinematografo degli anni '10, al punto da arrivare a firmare un contratto con la Paramount per 1 milione di dollari, cifra stratosferica per quell'epoca (equivalgono a circa 15,5 milioni del 2024), nel 1921 si vide suo malgrado imputato in un processo per stupro e omicidio che, nonostante la sentenza di non colpevolezza, risultò comunque nella sua messa al bando come appestato da parte della bigotta mecca del cinema. Aveva solo 35 anni. Morirà, causa infarto, una decina di anni più tardi. Fatta la tara per l'età, la storia ricorda molto da vicino quella di Woody Allen, segno che Hollywood (e la società in genere) non impara dai propri errori. Tornando al film in questione, Arbuckle e Chaplin sono alloggiati in un hotel con le rispettive consorti, entrambi sono alticci e discutono con le mogli finché trovano il modo di sgattaiolare fuori dall'hotel per finire in un café dove continueranno a far baldoria combinandone di tutti i colori. Nonostante la coppia d'assi a disposizione, la comicità è qui decisamente scarsina e comunque gravemente anacronistica, con i soliti calci nel sedere e schiaffi che finiscono per colpire la persona sbagliata e poc'altro.
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