Regia di Pier Francesco Pingitore vedi scheda film
Nel genere, onesta farsaccia calcistica che inizia con Vitali arbitro sposato a Carmen Russo e accompagnato da un assistente imbroglione (il compianto Cannavale).
Meglio il secondo episodio, con Pippo Franco romanista costretto a fingersi laziale per amore.
Notevole come sempre Mario Carotenuto, barista giallorosso che battezza il figlio Amedeo, come il centravanti della Roma scudettata del 1942 (grande lo scambio di battute con l'avventore laziale: "Lo sai come si chiamava il centravanti della Roma campione del '42?"; e quello: "Sì: Mussolini!").
Si ride abbastanza.
Catenacciaro con brio (non Sergio).
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