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Veloce come il vento

Regia di Matteo Rovere vedi scheda film

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La recensione su Veloce come il vento

di champagne1
7 stelle

Quando salgo in auto mio padre prega. Prega perché ha paura per me. E prega perché ha paura che non vada abbastanza forte.

La famiglia De Martino vibra di passione per la velocità da almeno tre generazioni. Ora è Giulia, di appena 17 anni, a correre nella formula GT, mentre il padre Nico le fa da assistente tecnico ai box. Anni addietro Loris, il fratello maggiore, era stato un vero campione dell'ambiente prima di scendere la china del degrado psico-fisico della tossicodipendenza. Ed ora Nico per poter iscrivere la giovane e acerba figlia al prestigioso campionato automobilistico si è caricato di debiti - in assenza di sponsor - compreso l'azzardo di una ipoteca sulla casa. Ma quando proprio lui durante una delle prime gare è colto da un malore, ecco che Giulia si accorge che dovrà cavarsela da sola. Ed intanto si fa rivedere Loris...

 

Matteo Rovere, giovane regista che non conoscevo, costruisce una storia ispirata ad un personaggio realmente esistito (Carlo Capone, ex-pilota di rally ancora vivente, ora recluso in una struttura psichiatrica) andando ad evocare analogie di film di genere come Fast and Furious, ma anche al Rush di Ron Howard e a la tutta una cinematografia sul riscatto personale. Ma è molto apprezzabile che si trattenga dal farsi prendere la mano da un ottimismo fuori luogo, mentre cerca anche di disegnare i caratteri dei personaggi in maniera non troppo stereotipata.

Ne viene fuori una storia credibile e piacevole, condita dalla bella ambientazione della provincia bolognese, fra centri storici, cantilene verbali e slang, che la fanno sembrare più vera.

 

 

Sugli aspetti tecnici della ripresa delle auto in corsa: dev'essere difficilissimo riuscire a girare e dare l'impressione del movimento frenetico in queste circostanze, ragion per cui le scene del campionato pare che siano state reali e quindi molto verosimili, mentre qualche dubbio sulla verosimiglianza viene quando si assiste all'inseguimento fra le vie cittadine di Imola. Ma insomma non si può avere tutto a questo mondo...

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