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The 33

Regia di Patricia Riggen vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The 33

di gerkota
6 stelle

Una tomba per 33 uomini a 700 metri di profondità può portare a due epiloghi diametralmente opposti: giungere ad avere tanta fame e disperazione da pensare di mangiarsi gli uni con gli altri; stringere un rapporto di solidarietà così forte da creare una vera e propria inscindibile fratellanza. Da una parte la mano armata di coltello guidata dal demonio, dall'altra due mani che si stringono mentre una preghiera infonde forza e speranza. The 33 della 46enne regista messicana Patricia Riggen (filmografia precedente piuttosto scialba) non punta alla suspance per come la vicenda si concluderà. Si tratta di un fatto realmente accaduto il cui epilogo è noto. La sceneggiatura, quindi, si dedica alle caratterizzazioni dei personaggi. Antonio Banderas ritorna sul grande schermo da attore principale dopo la parte nel discreto Automata (2014). L'attore di Malaga dimostra ancora una volta i progressi fatti negli ultimi anni di carriera. E in questo film riesce a dar vita a un uomo intenso, leader naturale e mai arrendevole, rappresentativo della felice conclusione che il dramma richiedeva. Meno adatta al ruolo affidatole Juliette Binoche, la quale arrivata ai 52 anni tradisce qualche acciacco recitativo (piuttosto deludente in L'attesa, 2015). I protagonisti minori sono ben tratteggiati, anche se i dialoghi sono spesso di un'asciuttezza avvilente. Accanto a interpreti quasi sconosciuti, si affiancano con efficacia altalenante attori di blasone come Gabriel Byrne, che il top della sua carriera l'ha raggiunto nel 1995 con un ruolo di peso nel bellissimo I soliti sospetti. Giusto un cameo per James Brolin (perché scomodarlo per una trivellazione?) e niente più che un compitino per l'affidabile Bob Gunton. L'opera della Riggen ha il merito di portare alla ribalta le ancora biasimevoli condizioni di lavoro dei minatori di tutto il mondo.  Ben fatta la ricostruzione dell'interno del giacimento di roccia aurea, meno convincenti gli effetti speciali utilizzati, ad esempio, per il crollo interno alla montagna. Ritmo troppo blando, soprattutto nella prima ora di pellicola. Guardabile. Voto 6,5.

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