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Un'occasione da Dio

Regia di Terry Jones vedi scheda film

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La recensione su Un'occasione da Dio

di M Valdemar
4 stelle

 

locandina

Un'occasione da Dio (2015): locandina




Guida galattica per le occasioni perse.

Monty Python più Simon Pegg uguale pasticcio totale. Promettono "Absolutely Anything" - ed i presupposti c'erano eccome: l'irriverenza e la classe degli uni, la verve e la comicità casinista dell'altro - ma la loro unione produce soltanto mediocre intrattenimento (e qualche sbadiglio di troppo).
Nulla funziona, a partire dalla scrittura: dallo spunto bizzarro ma non certo originale (non è casuale che il titolo italiano richiami Una settimana da Dio con Jim Carrey, oltre a tutta la serie di commedie a tema alieni-terrestri) si sviluppa una storiella alquanto banale, fiacca, la cui consistenza tende alla barzelletta (e la destinazione alla fascia pomeridiana televisiva).
Dialoghi, battute e gag si rivelano di una pochezza non immaginabile (non per quelle che sono le parti in causa), mancando bellamente il bersaglio: la portata umoristica è sotto il livello minimo accettabile, unicamente affidata, com'è, alle disavventure del classico individuo normalmente sfigato che si vede all'improvviso investito di facoltà straordinarie.
Appunto, niente che non sia già stato ampiamente sfruttato dal cinema di genere (o dal piccolo schermo): equivoci, pasticci, rivincite sul lavoro e nella vita, i maldestri tentativi di conquista della donna dei sogni (donna che ha le fattezze - effettivamente da sogno - della sempre incantevole Kate Beckinsale: sebbene utilizzata malissimo, è il solo motivo per cui ha senso vedere 'sta roba).

 

Rob Riggle, Simon Pegg, Kate Beckinsale

Un'occasione da Dio (2015): Rob Riggle, Simon Pegg, Kate Beckinsale

Simon Pegg

Un'occasione da Dio (2015): Simon Pegg



Struttura costituita perlopiù dalle conseguenze del bislacco esercizio dei poteri: in sostanza una serie genericamente assortita di trovate sterili, che non riescono nella funzione primaria di suscitare la risata. Il cane che parla - nella versione originale con la voce del compianto Robin Williams - forse è la pensata migliore, per dire, mentre come da contratto (e riempitivo) paiono tanto l'immacabile uomo cattivo che vuole approfittarsi dei poteri altrui quanto gli attacchi satirici (aventi ad oggetto certa tv spazzatura), vaghi e buttati un po' a caso nella minestrina narrativa, nel flusso (moscio) delle cose.
Ritmo zoppicante, comprimari anonimi, effetti "speciali" da immaginario povero (e derivativo), una diffusa sensazione di stanchezza e approssimazione completano un quadro dalle tinte smorte, prive di attrattiva.



Situazione in cui si trova suo malgrado costretto, facendo palese fatica, il buon Pegg: l'esito, tristemente, è che non emerge la sua abituale, travolgente impagabile simpatia; cosa che non riesce nemmeno a John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Michael Palin e Terry Jones quest'ultimo anche regista e co-sceneggiatore: non c'è senz'altro da vantarsene) - ovvero i membri viventi dei geniali seminali Monty Python - impegnati come voci del consiglio intergalattico di alieni pazzoidi che vuole distruggere la Terra.
D'accordo, i tempi di The Meaning of Life sono lontani (e irripetibili), ma avremmo meritato di meglio.


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