Regia di Ferdinando Baldi vedi scheda film
Western d'ispirazione classica nonostante l'origine nostrana porterebbe ad associarlo a Leone e ai suoi western 'riveduti'. Discreta la cura tecnica del prodotto, ma praticamente nullo il livello di originalità dimostrato in fase di scrittura.
Nel 1967, anno in cui venne prodotto questo “Texas addio”, Cinecittà sfornava film western a un ritmo davvero indiavolato. L'intera produzione, come è noto, ha finito col prendere il nome di spaghetti-western, eppure v'erano dei film, e “Texas addio” è uno di essi, che ben poco avevano a che spartire con l'idea che mastro Sergio Leone aveva della frontiera. Il film di Baldi, un autore che di li a poco passerà a tempo pieno alla commedia (e commedia-western) da due soldi, possiede invece tutti gli attributi del western classico hollywoodiano, con l'uomo giusto (Franco Nero nella fattispecie) che è giusto e punto, e il suo antagonista (José Suarez) che in termini morali ne è l'esatto opposto. Di sfumature di grigio qui proprio non ve ne sono. E partendo da tali presupposti il film avrebbe dovuto quindi offrire qualche idea originale per avere un senso, ma di originale qui v'è ben poco. Resta quindi solo una discreta cura nella realizzazione tecnica a evitare la bocciatura completa del prodotto.
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