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American Sniper

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

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Thrombeldimbar

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La recensione su American Sniper

di Thrombeldimbar
4 stelle

Chris Kyle (Bradley Cooper), è un giovane ragazzo texano. È un fedele cattolico, ama la sua famiglia ed è un patriottico nato. Fin da piccolo gli sono stati insegnati dei valori giusti: non recare fastidio al prossimo ma difendi i tuoi cari se necessario. È stato suo padre ad insegnargli i sani principi della vita, e così il cawboy poco dopo aver colto sul fatto la fidanzata che se la stava spassando con un altro e aver visto le tragiche vicende dell'undici Settembre. Ritiene opportuno arruolarsi nei Navi SEAL, un corpo da combattimento specializzato della marina degli Stati Uniti.

Clint Eastwood, regista e produttore, fa del suo meglio per proporre al pubblico la sua versione propagandata di come sia lecito raccontare un buon film di guerra a stelle e strisce, i bei tempi di Kubrick sono lontani.. e fin qui nessuna novità presumo.. Il film mette in risalto il solito dramma del soldato perfetto "che non vorrebbe ma deve", il sacrificio debitrice per la patria, il dramma di una moglie che lotta per i diritti di suo marito, il cancro indelebile della guerra che resta vivido nella mente per tutta una vita. Girato in Marocco durante la guerra d'Iraq il film non serba particolari virtuosismi narrativi lasciandosi guardare con interesse neutro. Il protagonista diventa ben presto un eroe fra i compagni, uno dei più grandi cecchini della storia degli Stati Uniti che tutti vogliono avere al proprio fianco. Il film evidenzia principalmente le due vite spaccate di Chris, quella al fronte e quella del temporaneo congedo. Dopo quattro anni di onorato servizio nell'esercito, Chris torna a casa concludendo il mandato ma sembra che la sua vita non sia più quella di prima..

 

Tratto da una storia vera quanto drammatica (il vero Kyle venne ucciso, assassinato dal venticinquenne Eddie Ray Routh presso un poligono di tiro nel 2013). Il buon vecchio Clint ci prova, mettendo in luce e volendo forse risaltare il concetto del caso, il destino che può decidere una morte sfortunata e poco onorevole. La sfiga nera che ha posto fine alla vita di un grande soldato nel fiore della sua apparente giovinezza, guarda caso per mano di un concittadino.. Una riflessione affatto banale, peccato che la narrazione della sua opera, senza particolari picchi emozionali,  non aggiunge nulla di nuovo al genere e finisce per non essere particolarmente apprezabile. Per me i capolavori dei conflitti bellici sono ben altri.

 

4/10

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