Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Pur con le sue discutibili idee e con la sua forte parzialità, lo considero un film riuscito e toccante
E' indubbiamente un film iper patriottico, a tratti quasi propagandistico e celebrativo non solo degli Stati Uniti d'America ma anche del protagonista, il cecchino più letale della storia militare degli USA, dipinto qui come un eroe in una guerra giusta a salvaguardia della democrazia e dei "buoni" contro i "selvaggi". Aldilà di come la si pensi, ho molto apprezzato (come praticamente sempre) lo stile di Eastwood nel rappresentare la guerra in Iraq in tutta la sua crudezza e spietatezza. Ho trovato credibile Cooper nel ruolo del protagonista, sia nei suoi slanci patriottici (che a volte sembrano rigidi e infantili) sia nei suoi dubbi e tormenti interiori, in quanto si percepisce chiaramente che c'è stato un fine lavoro dietro al suo personaggio (come sempre nei film di Eastwood). Aldilà delle idee politiche di ciascuno è un film che emoziona, che tiene incollati allo schermo e in cui i personaggi sono tutti finemente disegnati, credibili e interessanti. Apprezzo anche, seppur spesso non ne condivida le idee, come Eastwood continui a dire la sua senza fronzoli, filtri e senza cadere vittima del demenziale politically correct (che considero il trionfo della più truce ipocrisia) che ormai da molti anni infesta il cinema mondiale.
Pertanto, pur con le sue discutibili idee, pur con la sua forte parzialità, considero American Sniper un film riuscito e toccante, che esprime chiaramente il suo pensiero e lo fa meglio che può e con la solita, fortissima, autorialità del suo regista, che raramente delude.
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